Omar Di Felice il 5 ottobre svelerà la sua prossima avventura (invernale)

Tempo di lettura: 2 minuti

Nei giorni che precedono il Grinduro a Punta Ala non si sta certo con le mani in mano. Anzi… Prima dell’evento di sabato, a cui noi di QuiCicloturismo parteciperemo, c’è stata l’occasione per testare due nuovi prodotti, autentici must appena introdotti nel variegato mondo del gravel. Parliamo della Wilier Triestina Adlar, e anche del gruppo Shimano GRX a 12 velocità. In ottima compagnia…

C’è anche Omar Di Felice a Punta Ala

Avventuriero per vocazione, ma anche testimonial dei due brand sopraccitati, qui a Punta Ala c’è anche Omar Di Felice. Il celebre ultracycler ha partecipato con noi al primissimo giro di ricognizione del tracciato del Grinduro, che (lo diciamo a scanso di equivoci) si annuncia in alcuni passaggi particolarmente tecnico.

Ma dopo la vittoria della TransAmerica, la curiosità è quella di conoscere quali saranno i programmi di Omar, passando prima per il racconto della sua estate.

Omar Di Felice
Omar Di Felice

«Dopo la vittoria della Transamerica mi sono dedicato al recupero fisico e mentale, dedicandomi a mia volta a portare avanti i test dell’Adlar e quelli del GRX a 12 velocità. Una sorta di recupero delle energie che ho lasciato lungo le strade americane».

A questo punto devi dirci cosa farai questo inverno. Anche perché ci hai abituato a imprese sempre al limite della sopravvivenza…
«Il 5 ottobre saprete tutto. Svelerò quello che sarà il mio prossimo progetto in un evento di Uyn ad Asola».

Quindi, immaginiamo, unavventura col freddo?
«Eh, vediamo, per ora non posso dire altro altrimenti rovino la sorpresa. Poi, con il freddo, dipende… Dipende in quale emisfero del globo terrestre si va…».

Visto che siamo qui, alla vigilia del Grinduro, cosa è per te il gravel? Ci rendiamo conto che nelle tue avventure una bicicletta multiterreno è particolarmente utile…
«La bellezza del gravel, e delle biciclette di questo tipo, è quella di poterne usare una sola su più superfici: asfalto ma anche qualche single track o comunque strada meno battuta. Una sola bicicletta per fare cose diverse, su terreni più vari e misti. Ovviamente il concetto è anche legato a quello del territorio, il gravel alpino sarà diverso da quello degli stradoni americani, e così via».

E di questo primissimo assaggio di Grinduro, che ne pensi?
«E’ veramente molto vario. Si passa dall’asfalto alla strada battuta, al single track diciamo facile, a dei tratti veramente impegnativi. Ci sarà sicuramente da divertirsi».