Maratona delle Dolomiti 2022 / Canins, ombre e misteri sulla bici truccata: «Tutto molto strano, faremo più controlli in futuro e Stagni se va così forte passi professionista!»

Claudio Canins, direttore del comitato organizzatore della Maratona delle Dolomiti, in una foto d'archivio
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Lo strano caso della Maratona delle Dolomiti 2022 e di Stefano Stagni (clicca QUI per leggere la news) sembra un episodio degno dei thriller gialli di Stevenson. La caccia al colpevole Il caso lo approfondiamo su quicicloturismo con Claudio Canins organizzatore della Classica dell’Alta Badia che descrive la situazione incredibile come molto strana. Il vincitore ha stabilito il secondo miglior tempo della storia della gara dopo quello di Emanuele Negrini e Canins ha un consiglio per il numero uno di questa edizione: «Se va così forte, passi professionista», con l’obiettivo poi di aumentare i controlli, già serrati, sin dal 2023.

Canins, come commenta la notizia pubblicata oggi dal Corriere della Sera?

«Sono notizie che girano dal giorno stesso della Maratona delle Dolomiti 2022. Quello che è uscito oggi non è niente di nuovo. La squadra e l’atleta sostengono di essere a posto e di aver fatto tutto in modo pulito. Tutto quello che è successo è molto strano: i movimenti strani del pollice e soprattutto i tempi che ha fatto. Non è che andato in fuga rispetto a uno qualsiasi: ha staccato uno che ha vinto parecchie delle ultime edizioni. Sembra quasi che sia arrivato un fenomeno».

Voi dopo l’arrivo avete notato qualcosa nella bici?

«No perché subito dopo l’arrivo qualcuno della squadra l’ha portata via. Girano anche delle immagini e le ho viste, con qualcuno che prende la bici e la porta via».

Voi come organizzatori cosa potreste fare?

«Niente, perché non è stato colto sul fatto. Il controllo sulla bici andava fatto subito dopo l’arrivo. Ormai è troppo tardi, non riesci più a beccarlo. Sono successe molte cose strane, tempi strani e una serie di circostanze molto molto strane che fanno pensare anche male. Vale un po’ il discorso del doping: se uno non viene beccato sul momento, non lo becchi più e fino a quel momento sarà pulito».

Per le prossime edizioni pensate di rinforzare i controlli sulle bici?

«Sicuramente sì. Questo episodio deve esserci di insegnamento e faremo controlli subito dopo l’arrivo: è brutto, ma qualcosa dovremmo fare. Quest’anno abbiamo avuto altre situazioni di partecipanti che hanno preso dei compagni di squadra senza pettorale per sfruttare la loro scia. Noi ci mettiamo la faccia e se ci sono cose che non vengono fatte in modo corretto interverremo, ma abbiamo la necessità di beccare sul fatto le persone, altrimenti diventa difficile».

In presa diretta avete notato qualcosa in questo corridore?

«Sinceramente no. Io in cabina di regia vedevo lui che stava staccato di qualche metro rispetto ai primi, poi a un certo punto è partito ed è andato. Però ci sta, ci sta tutto. Allo stato attuale la sua vittoria è meritata, poi ci sono tante tantissime ombre. Bisogna porsi tante, tantissime domande su questo personaggio: a me sembra un mezzo fenomeno per quello che ha fatto. Stranamente su Strava ha staccato il misuratore dei watt e in alcuni intertempi dell’organizzazione che non vengono pubblicati è andato molto forte. I movimenti del pollice manubrio che loro sostengono sia un tic nervoso, mi lasciano perplesso. Ci siamo resi conti di queste anomalie subito dopo. Ha fatto il secondo miglior tempo di sempre dopo Negrini che poi come sappiamo tutto è stato squalificato per doping in un altro evento. Non è tanto il tempo, ma riuscire a staccare Tommaso Elettrico che non è l’ultimo arrivato mi fa dire: “Stagni allenati e fai il professionista!”».