Shimano GRX, la nuova generazione meccanica è a 12 velocità

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In un mondo, quello delle trasmissioni per bicicletta, che sta cambiando pelle molto rapidamente, Shimano come al solito lascia il segno. E’ un fine agosto perlomeno frizzante per il colosso giapponese, che nel giro di due ore prima ufficializza il nuovo GRX meccanico a 12 velocità per il gravel, e poi fa lo stesso (ma nel mondo road) con il nuovo 105, la serie 7100 che si affianca a quella Di2 elettromeccanica. Sempre a 12 velocità, sempre meccanico.

Le tre anime del nuovo Shimano GRX

Il GRX lo avevamo lasciato con tre versioni in gamma. Una meccanica a 10 velocità, che in configurazione con doppia corona si trova su moltissime gravel di lignaggio medio-basso, una meccanica a 11 velocità (autentico best-seller) e una Di2 elettromeccanica, sempre a 11.

Adesso Shimano propone il dodicesimo rapporto posteriore, utilizzando di fatto molto del know how proveniente dalle trasmissioni Mtb a 12, ma anche lo stesso approccio ingegneristico che si era visto quando sono stati il Dura Ace e l’Ultegra a guadagnare un ingranaggio posteriore.

Spazi e tolleranze sicuramente più ridotte, con in più tutte le “problematiche” che una trasmissione meccanica comporta. Quindi scorrevolezza dei cavi e linearità dei passaggi interni che influiscono sulla fluidità della cambiata, acuite dal fatto che in offroad polvere e detriti finiscono per fare il resto. Occorreva dunque pensare a qualcosa che replicasse il successo delle due serie precedenti del GRX in quanto a robustezza ed affidabilità.

Alla fine sono state create, nella stessa piattaforma, tre versioni differenti in base all’utilizzo che il gravellista deciderà di fare. Monocorona, monocorona “estremo”, e anche doppio plateau con deragliatore anteriore. Ognuna ha una sorta di soprannome differente.

Riassumento, il nuovo GRX a 12 velocità avrà una serie di componenti comuni e delle varianti specifiche. Partiamo allora dalla base, quella definita “imbattibile”.

Lo Shimano GRX Unbeatable – L’imbattibile

La configurazione più semplice e immediata è quella che vede una trasmissione monocorona, rigorosamente, con cassetta 10-45 abbinata ad una corona anteriore da 40 o 42 denti. Quella “allrounder” che si utilizza anche nel gravel così diciamo agonistico.

Il deragliatore posteriore utilizzato è a gabbia media, ed include lo stabilizzatore di catena Shadow Rd+ integrato, che mantiene la gabbia sempre in posizione e conseguentemente evita quegli sbalzi impazziti delle catene quando si è su terreni molto accidentati.

Dettagli che sembrano apparentemente scontati, ma che denotano come ormai il gravel sia un segmento di mercato a sé stante e con delle proprie esigenze specifiche. Il tempo degli adattamenti è terminato, e allora a livello progettuale (come avevamo anche già accennato) occorre prendere un po’ delle soluzioni della mountain bike, un po’ di quelle road, e unirle in un pacchetto che sia funzionale all’allroad.

La guarnitura in tre lunghezze (170, 172,5 e 175 millimetri) viene realizzata in alluminio cavo, con peso di 655 grammi. Altri valori alla bilancia degni di esser citati sono quelli del cambio posteriore (che può girare con cassette sino a 45 denti) da 290 grammi, e la cassetta 10-45 con innesto Micro Spline da 461 grammi.

A conti fatti, questa prima configurazione è anche quella che ci sentiamo di definire come la futura regina dei “primi montaggi”. Una linea tutto sommato semplice e affidabile, che incontra le richieste di chi si rivolge al GRX in fase di allestimento di bici complete sicuro di ottenere un prodotto di qualità.

La seconda variante: “Unstoppable”

Se le pendenze e i terreni iniziano a somigliare più a quelli di un trail da mountain bike che da gravel, ecco che viene in soccorso la cassetta posteriore 10-51, sempre in abbinamento con una corona anteriore da 40 o 42 denti.

Ad essere sostituito è il cambio posteriore, sempre con stabilizzatore Shadow+ ma stavolta in una versione a gabbia lunga ottimizzato proprio per lavorare con il 10-51. Ed a proposito di questo, una delle grandi novità di questa nuova generazione del GRX è la possibilità di cambiare o sostituire la gabbia. Questo significa che non sarà necessario acquistare un componente nuovo, ma solamente l’estensione.

Da questo ne consegue che, a parte l’estensione di cui sopra, il resto è sostanzialmente identico tra le due opzioni. Per i pesi, il cambio posteriore nella versione “SGS” pesa 288 grammi, la cassetta 10-51 ammonta a 471 grammi.

E poi c’è l’opzione “Undroppable” con la doppia

Monocorona sì… monocorona no… Se scegliete la seconda filosofia, ecco la versione 2×12 di questo nuovo GRX. Le corone anteriori sono da 48 e 31 denti, abbinate ad una cassetta 11-34 o 11-36.

Elemento cardine di questa configurazione è ovviamente il deragliatore anteriore, che quindi “costringe” anche a disporre della leva sinistra dotata di ingranaggio interno. Uno dei segreti del funzionamento fluido e sempre affidabile è la forma di questo componente, snellita al massimo per consentire il transito delle gomme anche di sezione maggiorata, ma in grado di mantenere una linea di catena sempre efficiente.

La corona con la doppia pesa 721 grammi, sempre in alluminio cavo ed in tre lunghezze. Il cambio compatibile è una versione base, a gabbia corta per rapporto massimo da 36 denti, e peso di 270 grammi. Il deragliatore segna 95 grammi, le cassette rispettivamente 345 e 391 grammi (34 e 36 denti).

Per chi è consigliabile la doppia? Nel mondo della mountain bike da qualche anno è definitivamente o quasi sparita dai radar, nel gravel invece ce n’è ancora un massiccio uso. La si trova ad esempio in ambito race, dove c’è tutto l’interesse a trovare la cadenza giusta su sviluppi metrici molto lunghi. O in caso si disponga di una bicicletta sola che si utilizza (previo cambio ruote o coperture) su asfalto e sterrato. In ogni caso Shimano la possibilità la offre.

Gli elementi comuni dello Shimano GRX

Le leve del cambio sono state ridisegnate, com’era a questo punto d’uopo. L’aggiornamento alle 12 velocità è avvenuto senza alcun ingombro aggiuntivo, ma in compenso sono progettate per essere maggiormente ergonomiche e facili da azionare su manubri dotati di flare pronunciato, che rappresentano quasi un must del gravel moderno.

La superficie di contatto è stata aumentata, e arricchita nell’elemento della leva da un coating antiscivolo. Peso di 222 grammi per il comando sinistro “solo freno”, e 263 grammi per quello destro che aziona anche il cambio. Da notare come la leva sinistra per la doppia può essere utilizzata anche per azionare un reggisella telescopico con tiraggio a cavo. Ovviamente in modalità monocorona.

E poi ci sono le ruote

Shimano è solita introdurre, con un nuovo gruppo, anche un set di ruote specifico che si colloca nella sua stessa stessa fascia di prezzo e che ne rappresenta l’ideale completamento.

Le RX880 hanno il cerchio in fibra composita, con altezza di 32 millimetri, canale interno da 25 e adatto a gomme che vanno da 32 sino a 50 millimetri di sezione. Sono dotate di 24 raggi sia all’anteriore che al posteriore.

Il peso è di 1.394 grammi la coppia, ben 64 in meno rispetto alla serie precedente. E per quanto concerne i mozzi, sfoggiano un design con tecnologia Direct Engagement, mutuato dalle ruote della serie Dura Ace, che permette di convertire facilmente i corpi ruota libera Micro Spline e HG L2 a 12 velocità.

Per informazioni: bike.shimano.com

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