Tommasi, impresa compiuta e promessa rispettata: scala lo Stelvio in ricordo di Gianni Mura

Damiano Tommasi in una foto pubblicata sui propri profili social
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«Se vinco le elezioni scalo in bici lo Stelvio». Detto, fatto. Il protagonista è Damiano Tommasi che il 26 giugno è diventato sindaco di Verona. Ex calciatore, con la Roma vinse uno scudetto e una supercoppa italiana, sindacalista (sempre in ambito sportivo), è alla sua prima esperienza politica. Un paio di mesi dopo la vittoria delle elezioni ha realizzato la promessa in sintonia con la sua passione per il ciclismo.

Tommasi è partito da Prato allo Stelvio, un paesino della Val Venosta a 915 metri di quota, per scalare la Cima Coppi di tanti Giri d’Italia: lo Stelvio. L’ascesa alla leggendaria montagna, posta al confine fra la Lombardia e il Trentino Alto Adige, è lunga venticinque chilometri per un totale di quarantotto tornanti da affrontare. Al termine della salita si raggiungono i 2.758 metri della vetta, dopo aver superato un dislivello di 1.800 metri. Una scalata vera e propria da parte del neo sindaco, dopo quella metaforica a Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona. «Il ciclismo è uno sport che mi ha sempre appassionato ma che negli ultimi tempi ho un po’ abbandonato. Ero poco allenato e temevo che con il lungo sforzo uscissero gli acciacchi e i crampi. E invece è andata bene» racconta Tommasi.

Il sindaco di Verona ha impiegato due ore e cinquanta minuti a raggiungere la cima di una delle asperità che hanno segnato la storia del ciclismo. L’ha fatto in gruppo, insieme ad altri quindici compagni d’ascesa, tra i quali l’assessore al commercio del Comune di Verona, Italo Sandrini. «È stata dura, ma pensavo peggio – afferma sollevato Tommasi – Sono contento di averla fatta sotto le tre ore e soprattutto di non avere mai messo il piede a terra. Una bella soddisfazione. Detto che non sono pendenze impossibili, il peggio è stato alla fine, l’ultimo tratto che sembra non finire mai. La vetta è lì, la vedi, così vicina ma allo stesso tempo così lontana. Quando ho finito le energie, ho spinto più di testa che di gambe. È stata una giornata stupenda, sono davvero contento che insieme a tanti amici ce l’abbiamo fatta, salire qui su è un’emozione!». Una giornata in bici per mantenere quella promessa fatta a fine giugno e per staccare la spina prima di affrontare un autunno politico ricco di tante altre salite per Tommasi: il caro bollette e il risparmio energetico tra tutte.