Ottimi numeri per la Randonnée Tre Valli, di cui si è corsa domenica la settima edizione. La pandemia ha ostacolato non poco il lavoro degli organizzatori, che tuttavia con il ricorso ad una serie di escamotages, in linea con le leggi vigenti, sono riusciti a ridurre gli effetti dell’impasse e ad avere al “via” ben 180 ciclisti. Condizioni meteo mutevoli, tipiche dell’inizio primavera, ma la voglia di pedalare era tanta. Quasi tutti i partenti hanno optato per il classico percorso di 200 chilometri, un’irrilevante minoranza ha preferito il “corto”. Il dato che più ha meravigliato gli organizzatori è la quantità di rappresentanti del gentil sesso, pari ad oltre il 15% dei partecipanti. «Il mondo della rando sta cambiando – sottolinea Mino Repossini, portavoce della società organizzatrice, la Nervianese 1919, ultimo team a conquistare il titolo italiano a squadre – e il dato più entusiasmante è questa continua e veloce crescita delle quote rosa».
Randonnée Tre Valli: settima edizione di successo
Il percorso, quasi interamente su strade secondarie, si snodava tra Alto Milanese e Varesotto, con partenza e arrivo a Nerviano, una delle capitali dei randonneurs, e presentava molti punti di grande fascino, come alcuni tra i più bei laghi prealpini e il passaggio da Arcumeggia, paesino dalle case affrescate. Il lungo transitava anche da Cittiglio, paese natale di Alfredo Binda, cinque volte vincitore del Giro d’Italia. Parte iniziale e finale completamente pianeggianti, per il resto tante salite, pur se non famosissime, e ondulazioni, per un dislivello totale di 2.300 metri. La prova s’è svolta con la formula Random, proposta dall’ARI, per evitare gli assembramenti e per rispettare tutte le norme di sicurezza anti-Covid. «La finestra di partenza è stata ampliata a 3 ore, dalle 6 alle 9 di domenica mattina – spiega Repossini – ma con la “partenza all’italiana” avremmo potuto arrivare a 24 ore, includendo, di fatto, tutto il sabato».
La tecnologia è ormai una risorsa importante per il mondo dei brevetti. Col nuovo sistema proposto dall’ARI i randonneurs hanno potuto prendere il via non solo da Nerviano, ma anche da uno dei quattro punti di controllo intermedi: Casale Litta, Arcumeggia, Bosco Valtravaglia, Appiano Gentile sparsi sul tracciato. «Il monitoraggio dei checkpoint è stato reso possibile e preciso dal sistema Icron – conclude Repossini – grazie al quale i ciclisti registrano i loro passaggi con un rilevatore di QR Code installato sul proprio cellulare tramite apposita e gratuita app».