La fortuna aiuta gli audaci. Gli organizzatori della Randonnée Gran Milàn si sono rimboccati le maniche e con coraggio e impegno hanno sfidato la pandemia, con i metodi legali e con il buon senso, ottenendo un successo al di là di ogni previsione per l’evento allestito nell’ultima domenica di marzo. Il brevetto, che correva il rischio annullamento, ha visto la partecipazione di ben 198 randonneur, un numero confortante vista la perdurante emergenza.
L’afflusso di appassionati a Lacchiarella, periferia sud di Milano, sede di partenza e arrivo, è stato favorito dalle condizioni climatiche. Azzeccata anche la scelta dei percorsi, che si adattavano sia ai ciclisti già in possesso di un buon livello di preparazione che a quelli alle prime armi o alle prime uscite. I due tracciati per bici da strada hanno avuto 190 partenti (104 hanno scelto la 200 chilometri, sul “corto”, 120 chilometri, sono confluiti 86 randonneur), mentre l’opzione Gravel, che comprendeva molti tratti sterrati, ha visto al “via” 18 ciclisti.
Randonnée Gran Milan: le reazioni dei protagonisti sui percorsi
Il “lungo” era molto impegnativo, con un dislivello totale di 2.300 metri, e il giro di boa ai 1.149 metri del Passo Penice, al confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna. I più veloci hanno portato a termine i 200 chilometri in 7 ore e mezza, mentre gli ultimi hanno impiegato 4 ore in più. L’itinerario ridotto (880 metri di dislivello) si limitava invece alle prime suggestive colline dell’Oltrepò pavese , con un tempo medio di percorrenza attorno alle 5 ore.
Tantissimi plausi per lo Sport Club Genova 1913, che ha mandato in onda la Randonnée Gran Milàn. Qualche parere dei finishers.
Doriano Lecchi: “Organizzazione informatica eccellente, gestione protocollo anti Covid impeccabile, volontari gentili e disponibili”.
Giancarlo Potenza: “Con l’annullamento del Duathlon di Pesaro ho deciso di prender parte a questa rando. Ho scoperto un mondo fantastico che non conoscevo, un modo piacevole e libero di vivere una giornata di sport con me stesso, con la natura, con gli amici”.
Danilo Fullin: “Ottimo esempio di come si può organizzare una rando in sicurezza con tutte le misure del caso. Niente iscrizioni in loco, niente ristori (solo uno piccolo e veloce, con distanziamento, al controllo di metà percorso), niente carta di viaggio (controlli mediante foto su smartphone). Dover fare tutto online prima, compreso download dell’applicazione per leggere i codici QR ai controlli e poi avere appresso lo smartphone probabilmente penalizza chi non è avvezzo a usare lo strumento, ma se hai tutto in regola, e sai usarlo, è una pacchia”.