Green Fondo Bettini, l’è dura: «Situazione drammatica, non ha senso rischiare»

Paolo Bettini in una foto d'archivio della Milano-Sanremo 2020: al campione del mondo è dedicata la Green Fondo di Pomarance, rinviata al 2022
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Il beffardo gioco delle sliding doors nello sport è un fenomeno comune, ma sempre prezioso. Tra l’alfa e l’omega, il crollo e la risalita, si avvicendano spesso giorni difficili, di dolore e piccole conquiste. La Green Fondo Bettini porta il nome di una leggenda del ciclismo che a piccoli passi ha costruito una carriera memorabile che lo ha portato a vincere le gare più prestigiose del mondo e a emozionarci. Maurizio Maggi, organizzatore della Gran Fondo toscana, insieme a quicicloturismo.it descrive in maniera sincera la situazione attuale a Pomarance: negozi che chiudono, attività che fatica. Una circumnavigazione estenuante in attesa del varco buono, che dopo Pasqua conoscerà una decisione definitiva.

Green Fondo Bettini: dopo Pasqua la decisione finale

Maurizio Maggi parla di ciclismo in ogni sua declinazione, agonistica e organizzativa e lo conosce come un violinista fa vibrare a memoria le corde del suo strumento. Perciò si sente in dovere di non correre rischi inutili: «Le cose non vanno molto bene. Noi aspettiamo Pasqua per decidere, ma al 95% non faremo la gara. Il Covid è insormontabile. La Val di Cecina è “Centro Covid” ed è difficile che ci liberino il locale. Quando c’è un focolaio quello è il punto di riferimento principale. Basti pensare che anche il ristorante dove ci appoggiavamo ha chiuso a causa del Covid. Noi siamo qui perché ci garba e abbiamo passione per il ciclismo. Sarebbe tutto pronto, ma logisticamente diventerebbe un obbligo, si potrebbero avere problemi e si rischierebbe di rovinare tutto con una forzatura».

Ognuno decida quale impressione vale di più. Quella della Gran Fondo realizzata tanto per farla oppure quella ricca di valori sociali e umani che promuovono lo sport vero senza altri bivi circostanziali: «Noi siamo 45 tesserati, ma per le Gran Fondo non ci muoviamo e non rischiamo. Gli agriturismi non li aprono e non saprei dove far dormire la gente. Poi c’è un altro nodo: diventeremmo guardie e non organizzatori. Per Pomarance questa è una festa di paese. A novembre in zona rossa hanno organizzato un rally qui con 200 persone in fila e hanno avuto critiche. Non ha senso rischiare. C’è chi ha vedute diverse, credo che ora parleremo con Paolo Bettini per decidere tutti insieme. La situazione è drammatica dal punto di vista morale, la spesa non vale l’impresa. Le aziende che devono esporre non mandano nessuno e mancano anche gli sponsor».