Sklero Istanbul, nella città di Costantino i primi segni dei turchi

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C’è di tutto nel viaggio in bici dei nostri Sklerociclisti (Fabio Frascari, che scrive il diario di viaggio, Davide Ecchia e Sandro Passini) lungo la prima parte della Via della Seta, in direzione Istanbul. I nostri eroi sono arrivati a Nis, ricca di storia. Una storia che c’entra molto con questo viaggio.

Sklero Istanbul, giorno 9: Svilajinac-Nis. In albergo non è compresa la colazione, cogliamo l’occasione per partire presto. C’è il sole ma la temperatura è bassa, per fortuna abbiamo abbandonate le valli dei grandi fiumi e il territorio inizia a incresparsi per cui una prima salitela permette di scaldarci. Siamo in campagna, una campagna tranquilla e ancora addormentata. Non ci sono auto, qualche persona fuori dalle case ci saluta come ormai abbiamo capito essere prassi. Da parte delle persone che incontriamo non manca mai un consiglio sulla direzione da prendere e qualche dialogo impossibile in cui ognuno parla nella propria lingua e in cui ognuno dice quello che vuole, non necessariamente attinente a quello che dice l’interlocutore…

Siamo in campagna, una campagna tranquilla ma che poco a poco si anima, vediamo i contadini lavorare sui trattori. I market, negozietti di alimentari distribuiti un po’ ovunque sono tutti aperti e così anche i, pochi, altri negozi.

Siamo in campagna, una campagna ondulata che è un po’ più faticosa delle valli dei giorni scorsi ma che rende più piacevole il viaggio, cambiando il panorama ad ogni curva e lasciando intravvedere, di tanto in tanto, anche qualche cima di montagna. Siamo in campagna, una campagna lontana forse dal traffico turistico e internazionale e infatti i cartelli perdono i doppi nomi lasciando solo quelli scritti in cirillico.

Con il bel tempo e la strada piacevole non fatichiamo a raggiungere la nostra destinazione di oggi: Nis. Nis è la terza città serba per dimensione, non bellissima per la verità, ma carica di storia ed è tappa importante anche per il nostro viaggio. Qui è infatti nato l’imperatore Costantino: tra le altre cose, porterà la capitale dell’impero romano a Costantinopoli e le darà il nome (che poi cambierà più volte in Bisanzio e infine Istanbul).

Forti inoltre le testimonianze della presenza turca in città: prima tra tutte la fortezza settecentesca turca posta a controllo della città oltre il fiume Niseva di cui sono conservate le porte, la moschea e alcuni tratti di mura e altri edifici.

Un po’ fuori città la “Torre dei Teschi” ricorda una ribellione serba del 1809 all’occupazione turca culminata in una battaglia persa dai ribelli i cui teschi, incastonati nel muro, vennero usati per costruire la torre a perenne monito.

I nipoti di quei ribelli però, nel 1877, riuscirono nell’intento e conquistarono l’indipendenza come ricorda una statua bronzea posta nella centralissima piazza Re Milan.

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7. continua