Sklero Istanbul, anche i cani sono troppo stanchi per rincorrerci

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Sklero Istanbul, giorno 15: Kirklareli-Cherkezkoy. Lasciamo la città di Kirklareli per tornare alle smisurate campagne e agli infiniti su e giù per i piccoli rilievi che si susseguono trasversalmente alla nostra marcia.

Con cadenza regolare, ogni sei o sette chilometri, un piccolo paese rurale preannunciato dal minareto, visibile già in lontananza. Poche case disposte lungo la strada, nessuna piazza, un bar dove si raccolgono gli uomini, gli anziani del paese.

I bimbi salutano al nostro passaggio, lo stesso fanno anche le persone che incontriamo in motorino e ma anche automobilisti e camionisti.

Le temperature sono alte, pochi, pochissimi gli alberi e di solito lontano dai bordi della strada: niente ombra per rimanere più freschi. Il caldo affatica anche i cani randagi che troviamo lungo la via: sono talmente spossati che non ci abbaiano nemmeno, spesso si limitano a guardare, disinteressati, il nostro passaggio. Oggi non sarà necessario lanciarci in volate a perdifiato per scappare dai cani che ci rincorrono!

Questo è il diario di viaggio dei nostri amici Sklerociclisti, lungo la prima parte della loro moderna Via della Seta, direzione Istanbul. Loro sono Fabio Frascari, che pedala e scrive, e i suoi compagni Davide Ecchia e Sandro Passini.

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13. continua