Unbound Gravel, Van Avermaet: «Una morte lenta 327 km, Mohoric è il favorito»

Greg Van Avermaet, 39 anni, professionista su strada dal 2007 al 2023, campione olimpico a Rio 2016
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Questo fine settimana negli Stati Uniti è in programma Unbound Gravel, una gravel di non meno di 327 chilometri o 200 miglia. Di questi, il 92%, ovvero 299 chilometri, sono su strade non asfaltate. Qualcosa che piace anche al campione del mondo gravel Matej Mohoric, all’olandese Joris Nieuwenhuis, Piotr Havik, Thomas Dekker, Niki Terpstra, Laurens ten Dam, Thijs Zonneveld e Jasper Ockerloen. Anche i belgi invieranno una forte delegazione, con gli ex professionisti Greg Van Avermaet, Jan Bakelants, Ruben Apers e Lawrence Naesen.

Sarà la prima partecipazione per l’ex campione olimpico Van Avermaet, spesso sulla gravel da quando ha concluso la sua carriera da professionista. Eppure pensa che questa Unbound Gravel sia una corsa speciale, come ha detto a Sporza. «Non ci sono davvero parametri di riferimento. Sono 327 chilometri di morte lenta. La forza emergerà. Se non incontro nulla, penso di poter stare nella top 10».

Ma Van Avermaet vede chiaramente un favorito. «Matej Mohoric sarà l’uomo da battere. Lo noti quando sei stato un professionista tu stesso. Se partecipa un ex stradista sarà sempre il favorito. Perché hanno ancora quella forza. Ma ci sono alcuni sentieri che sono al limite in termini di gomme a terra e guasti. Ciò rende tutto più scoraggiante: fai la mossa, ma c’è la possibilità che rimarrai in disparte e non sarai in grado di ottenere alcun risultato. Non avere sfortuna diventa una cosa importante».

Anche Niki Terpstra nutre ambizioni. «L’idea è quella di fare un viaggio divertente. Voglio vedere come mi comporto ancora tra quei giovani. Quando torno in bici e metto il numero di pettorale, voglio pedalare il più velocemente possibile. Non può essere paragonato alle competizioni gravel in Europa. È più un ciclocross XL. Questo è il diesel, uno sforzo molto lungo su strade lunghe e rettilinee, dove sono presenti sassi molto grossolani. Se sopravvivo alla sfortuna, spero di essere tra i primi».

Il favorito Mohoric porterà con sé due compagni di squadra negli Stati Uniti. Ma riusciranno anche gli olandesi, che si autodefiniscono la mafia olandese, ad aiutarsi a vicenda? «Diventa un tale campo di battaglia che devi vedere quanti compagni di squadra hai alla fine. Ma l’aiuto ha sempre un impatto. Sarebbe bello aiutarsi a vicenda. È davvero un peccato non avere Ivar Slik con noi. Speriamo di potergli mostrare qualcosa. Jasper Ockeloen sta vivendo un’ottima stagione ed è al top della forma. Questo percorso gli si addice molto bene ed è ben preparato in termini di materiali».