Una marea di amici e di biciclette per l’ultimo saluto a Comastri

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Un corteo di biciclette ha dato l’ultimo saluto ieri, a Zola Predosa, a Loredano Comastri. Ucciso da un automobilista sulla Bazzanese, non lontano da casa, giovedì scorso. Ultima vittima delle nostre strade, sempre più pericolose e violente. Loredano, conosciutissimo nel mondo dello sport amatoriale bolognese (e non solo) è stato investito frontalmente da un’auto che ha invaso la corsia opposta. Trasportato d’urgenza in elicottero all’Ospedale Maggiore, è morto la sera stessa. Lascia la moglie Mara e il figlio Andrea, e una marea di amici, di gente che ha fatto con lui un pezzo, lungo o breve, di strada.

Gli stessi amici che ieri lo hanno accompagnato ancora una volta. C’erano quelli del Parco dei Ciliegi, quelli del Circuito dei Santuari, e mille altri. Loredano sarà presto ricordato con una ghost bike, la bici bianca che in tutto il mondo viene utilizzata per ricordare i luoghi dove persone in bicicletta sono state investite e uccise. Negli scorsi anni, le associazioni della Consulta e del Tavolo Metropolitano per la Mobilità Sostenibile hanno portato bici bianche a Crevalcore, dove Andrea Fregni, 69 anni, pensionato, è stato investito e ucciso il 4 ottobre 2022; e a Castel San Pietro Terme, dove Davide Bortolotti, 47 anni, pasticcere, è stato investito e ucciso il 17 febbraio 2021. «È una sequenza intollerabile di morte – scrive la Consulta della Bicicletta di Bolognaa cui è necessario porre limite con tutti gli strumenti a disposizione. L’eccesso di velocità sulle nostre strade comunali e provinciali è una prassi quotidiana che non può più essere accettata».

Come promesso, gli amici hanno raccolto fondi per le vittime della strada e per la Fondazione Michele Scarponi.