Daniel Guidi: «Una diretta online come non l’avete mai vista!»

Ecco la "postazione di lavoro" di Daniel Guidi durante le sue dirette social delle prove giovanili.
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Raccontare il ciclismo giovanile come nessuno l’ha mai fatto: ecco la nuova idea di Daniel Guidi. E a giudicare dai risultati, è un’idea che piace moltissimo. Sono state oltre ventimila, infatti, le persone che hanno seguito online la diretta della storica Coppa Dino Diddi, prova internazionale che si è svolta la prima domenica di settembre. La 75ª edizione di questa kermesse ha visto protagonisti ben 230 atleti da tutta Italia e anche dall’estero.

Presentatore, animatore, speaker e molto altro, Daniel Guidi ha pensato a un nuovo modo per riportare il ciclismo, soprattutto quello giovanile, ai fasti di una volta. Una diretta integrale, dalla pancia del gruppo, durante la quale si racconta la corsa e si ragiona a voce alta. Ci si intrattiene con chi guarda e chi scrive, si interagisce, si commenta.

«Il ciclismo è lo sport di tutti, della gente che scende in strada a tifare – commenta Daniel – e io non ho fatto altro che riportarlo in strada. Ne parlo, lo racconto come se fossi al bar, con la differenza che sono in diretta. Lo faccio alle Gran Fondo, all’arrivo o in partenza. Si parla, si risponde, si commentano le azioni in diretta e si fanno vedere tutti i protagonisti. La tecnologia ci permette di fare questo e tanto altro al giorno d’oggi, perché non sfruttarla?».

Un modo nuovo di raccontare due “classiche” giovanili

Da questa idea è nato un nuovo modo di comunicare, apprezzato da tutte le fasce di età. E lo spettacolo è andato “on air” in due classiche giovanili importantissime, come il Trofeo Carlo Alberto Pellegrini di Ferragosto e la Coppa Dino Diddi.

In diretta dalla partenza all’arrivo, cercando di far sentire lo spettatore all’interno della corsa, parte integrante si uno spettacolo tutto da godere. E in un ciclismo che punta sempre e solo al risultato, la scelta vincente è parlare di tutti e far vedere tutte le azioni salienti dalla testa della corsa.

«E’ un modo nuovo di raccontare che è nato anche un po’ per caso – continua Daniel – ma che è dedicato al popolo del ciclismo. Per questo devo ringraziare le organizzazioni delle due prove che hanno creduto in me e mi hanno permesso di sperimentarlo. In primis il presidente Angelo Tonini e il segretario Roberto Donati, del Trofeo Carlo Alberto Pellegrini. E’ iniziato tutto da lì. Poi Claudio Taffini, presidente della Coppa Dino Diddi, il patron Franco Vettori, Antonio Gigliotti e Maurizio Mangoni. Loro hanno creduto in questa formula innovativa e mi hanno dato una possibilità nuova.

Innovare è il segreto. E Daniel in questo caso è una fucina di idee.

«Il ciclismo può essere lo sport del futuro – conclude Daniel – è amato dalla gente e non deve essere solo commentato dagli addetti ai lavori. Ecco, io voglio fare una cosa semplice: riportarlo tra la gente comune che lo ama».