Omar Di Felice ha vinto da trionfatore la Trans Am Bike Race, la non stop di 4.176 miglia che attraversa da ovest ad est gli Stati Uniti, dalle coste dell’Oceano Pacifico a quelle dell’Atlantico. L’ultracycler romano ha tagliato il traguardo di Yorktown (Virginia) dopo 18 giorni, 10 ore e 13 minuti. E’ il primo italiano ad imporsi in quella che è considerata la gara di ultracycling più importante al mondo, una prova che si differenzia dalla leggendaria Race Across America non soltanto per la maggior distanza da percorrere (6.720 chilometri contro 4,828) ma anche e soprattutto perché va affrontata in totale autosufficienza, senza assistenza in corsa. Senza contare l’enorme dislivello totale: 55.000 metri.
Omar Di Felice ha avuto la meglio al termine di una serrata sfida con i suoi due più temuti rivali, il polacco Pawel Pulawski e il canadese Henri Do. Il romano ha condotto la gara quasi sempre in testa, ma tra le montagne di Montana, Wyoming e Colorado e la successiva lunga traversata delle pianure del Kansas ha dovuto rintuzzare il tentativo di inseguimento di Do. E’ stato poi Pulawski a mettere in forse la leadership di Di Felice. I due sono rimasti separati di pochissimi chilometri fino al momento decisivo della gara, quando Omar ha sferrato l’attacco finale lungo le salite del Missouri, anticipando tutti la sera in cui ha attraversato il fiume Ohio con il traghetto.
La strategia del romano è risultata vincente soprattutto quando Di Felice ha rinunciato al riposo programmato, pedalando per 24 ore consecutive, per riuscire a imbarcarsi sull’ultimo ferry-boat notturno che lo ho portato nel Kentucky. Il margine di vantaggio acquisito gli ha consentito di gestire con sicurezza le ultime 48 ore di gara, benché l’attraversamento della Virginia, colpita da una lunga fase di maltempo, gli abbia causato non poche difficoltà.
Omar Di Felice aveva già partecipato alla Trans Am nel 2019, classificandosi al terzo posto. Il tempo finale di quest’anno risulta inferiore di oltre due giorni rispetto a quello del 2019. Il tempo trascorso in bicicletta è stato di 12 giorni, 11 ore e 13 minuti; quello dedicato alle soste di 5 giorni e 23 ore.
Subito dopo aver tagliato il traguardo, Di Felice non ha nascosto la sua gioia per questo nuovo importantissimo successo. «Ho dedicato alla bici la mia vita e come in tutti i percorsi non sono mancati i momenti difficili e quelli in cui domandarsi se fosse la cosa giusta – ha detto –, questa vittoria mi ripaga dei tanti anni di sacrifici e di impegno. E’ stata una corsa dura che mi ha messo alla prova su un terreno non sempre adatto alle mie caratteristiche fisiche, per questo il successo assume un sapore ancora più dolce per me»