Il ciclismo non è solo grandi competizioni. Certo, se pensiamo al Tour de France, al Giro d’Italia o alle grande classiche ci vengono alla mente i campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Ma il ciclismo è molto altro, si basa in primo luogo sulla passione, sulla sfida contro se stessi e molto altro.
Ecco perché la Duomo-Stelvio può essere considerata come una vera e propria sfida, non competitiva, dove la soddisfazione personale deriva dal portare a termine una prova davvero impegnativa. La manifestazione nasce nel 2021 grazie all’idea dell’imprenditore Fabrizio Beyerle e dell’avvocato Massimo Bonomi, due compagni del Team 100.1.
Da Piazza Duomo a Milano fino in cima al mitico Passo dello Stelvio. Ben 230 chilometri da affrontare il prossimo 22 luglio, una Randonnée a tutti gli effetti, ma con particolari di una vera e propria Gran Fondo. Saranno infatti presenti quattro ristori, le motostaffette, sei punti di assistenza meccanica, un percorso interamente frecciato, un servizio di trasporto degli effetti personali fino a Bormio e fino al Passo e anche due ambulanze al seguito.
E non dimentichiamoci che oltre cento chilometri verranno affrontati sulla ciclabile Sentiero Valtellina, permettendo ai ciclisti di non incontrare automobili sul percorso. Il tutto costeggiando il fiume Adda per rendere la sfida ancora più bella.
Le storie da raccontare dalla Duomo-Stelvio sono innumerevoli. Basta pensare al tandem con guida e ciclista non vedente che tornerà sul percorso dopo l’impresa dello scorso anno, abbattere nuovamente le barriere e abbracciare a pieno lo spirito di questo evento. C’è chi arriverà con il buio, chi invece al tramonto, tutti con il sorriso, sapendo di avercela fatta.
Partenza alle 6 del mattino e transito obbligatorio a Bormio entro le 17. Quanti saranno al via? Nel 2021 furono 396, l’anno successivo 450, l’obiettivo in questo 2023 è superare quota 500.
