I 400 chilometri della 4Cento dei Due Mari: randonneurs da 20 a 71 anni, ecco com’è andata

L'arrivo della 4Cento dei Due Mari, che si è corsa in Calabria
Tempo di lettura: 3 minuti

La 4Cento dei Due Mari ha dato l’opportunità ad un’ottantina di randonneurs del Sud di staccare il terzo dei quattro pass occorrenti per partecipare alla Parigi-Brest-Parigi e, nel contempo, di ammirare le meravigliose coste della Calabria quasi ininterrottamente per almeno 15 ore, prima quelle tirreniche, poi quelle ioniche. Il tutto in un clima primaverile, con presenza costante sia del sole che di un vento che nella prima parte ha ostacolato la marcia dei ciclisti ma nella seconda ha spirato alle loro spalle. Notte fredda, con temperature che sono passate dai 28° gradi di Reggio Calabria, raggiunta nel primo pomeriggio, ai 7° gradi del troncone compreso tra Borgia e Maida, affrontato quand’era buio profondo.

La partenza della 4Cento dei Due Mari, ideata da Ruota Libera di Catanzaro

La 4Cento dei Due Mari è stata ideata da Ruota Libera di Catanzaro

Miglior sorte non poteva quindi avere il brevetto di Lamezia Terme, ideato da Ruota Libera di Catanzaro, con la regia di Domenico Errigo. I 400 chilometri andavano percorsi da ogni randonneur in totale autonomia, ma l’apparato organizzativo si è rivelato all’altezza, curando tutti i particolari.

La 4Cento dei Due Mari ha visto alla partenza 80 ciclisti. Settantasei di questi l’hanno portata a termine con successo, nel tempo massimo di 27 ore, ottenendo quindi l’omologazione. Molti calabresi al “via” ma per rappresentati anche Lazio, Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia e Umbria. Per tutti i primi 120 chilometri il vento è stato contrario e addirittura sul Monte Sant’Elia s’è scatenata una bufera. Al check point di Reggio Calabria (km 150) il primo drappello ha timbrato alle ore 13.30. Alla spicciolata, poi, sono arrivati altri gruppetti.

Il vento che creava un po’ di tensione nella parte iniziale è rimasto anche dopo che i ciclisti avevano lasciato il Tirreno ed imboccato il litorale ionico. Cambiando direzione, però, è diventato favorevole e questo ha consentito a tutti di affrontare in scioltezza il lungo troncone sul mare di oltre 100 chilometri. Dopo avere ammirato un bellissimo tramonto sulla Costa dei Gelsomini, all’imbrunire, al punto di controllo di Locri (con ristoro), ogni ciclista ha dovuto indossare gli indumenti più adatti per una notte in sella. Era già buio quando i primi sono transitati da Catanzaro Lido, poi gli altri passaggi a notte fonda.

Lo splendido spettacolo che si sono potuti godere i randonneurs della 4Cento dei Due Mari

Una corsa senza età: da 20 a 71 anni

La traversata dell’Istmo di Catanzaro si è rivelata più fredda di quanto ci si potesse aspettarsi in un weekend calabrese di inizio aprile, ma è stata superata brillantemente da quasi tutti i partecipanti. La prova ha infatti registrato solo quattro abbandoni.

I primi randonneur hanno raggiunto il traguardo di Lamezia Terme dopo poco più di 14 ore dalla partenza, quando mancavano pochi minuti alle 23. Gli arrivi sono poi continuati per una dozzina di ore. L’ultimo quintetto ha terminato a metà mattinata. Tra i finisher anche il tandem composto da Lorenzo Genovese, calabrese non vedente, e da Sandro Calcatelli, laziale, giunto a Lamezia poco dopo l’una di notte.

Uno degli elementi che hanno caratterizzato la 4Cento dei Due Mari è la presenza di tre generazioni di partecipanti: il più giovane aveva 20 anni, il più anziano 71 anni. Quest’ultimo arrivava dalla Sicilia. Era partito in bici venerdì da Siracusa e lo stesso mezzo ha utilizzato per il ritorno, lunedì. Per un totale di quasi 1.000 chilometri in circa 90 ore.

Due partecipanti alla 4Cento dei Due Mari in un’immagine curiosa