Trek svela la nuova Checkpoint: passo maggiorato e tre versioni per il telaio (VIDEO)

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In gamma da tre anni a questa parte, la gravel di punta di Trek, la Checkpoint, si presenta con una nuova foggia e nuovi contenuti tecnici. Il marchio statunitense dà una bella rinfrescata a questa piattaforma che viene proposta in tre varianti per il telaio. Troviamo un composito top per la SLR, uno a modulo intermedio per la SL e un frameset in alluminio per la ALR.

L’abbiamo vista dal vivo a Rimini, in occasione dell’Italian Bike Festival in una presentazione tenutasi il 10 settembre riservata solo alla stampa. Infatti da Trek è stata ufficialmente svelata al pubblico oggi, 30 settembre.

Andiamo a vedere allora quali sono le principali novità, basandoci sulle foto del modello Checkpoint SL 7 esposto a Rimini. Il telaio SL è quello che ci è parso maggiormente appetibile al pubblico considerando pesi e anche i prezzi. I progressi più evidenti che vi elenchiamo, a conti fatti, sono legati a doppio filo all’evoluzione del gravel stesso.

Le modifiche alle geometrie originarie sfociano infatti in un passo allungato di 2 centimetri, che rende la Checkpoint più guidabile e in grado di assorbire meglio le sconnessioni.

Oltre a questo, il movimento centrale è stato rialzato per districarsi meglio in caso di ostacoli insidiosi dal terreno.

L’Isospeed tra piantone e orizzontale

Ma a rendere la bici comoda ci pensa anche l’Isospeed. Anche per la nuova Checkpoint opera sempre come un disaccoppiatore tra piantone e orizzontale rendendoli “indipendenti” tra di loro. Sostanzialmente i due pendenti proseguono la loro corsa e vanno ad innestarsi dentro il tubo superiore, con un range di escursione maggiore di quello dei modelli Madone e Domane. Ma questa versione dell’Isospeed non dispone del blocco di regolazione del braccio di leva.

La Checkpoint è in grado di ospitare gomme sino a 45 millimetri di sezione nel diametro da 28 pollici, e addirittura 2,1 pollici per le 27,5”. Tutto ciò ha convinto i tecnici Trek a non proporre l’Isospeed anteriore.

Le varianti disponibili della Trek Checkpoint

Andiamo alle versioni disponibili. I telai dei modelli SLR e SL sono realizzati rispettivamente in carbonio Oclv 700 e 500. Grazie al passaggio interno dei cavi è agevolato l’utilizzo di borse.

Ma in generale tutta la struttura dispone di più innesti per i portaborraccia, e sopra al movimento centrale troviamo anche un vano portaoggetti, proprio come la Domane.

La versione in alluminio ALR viene realizzata in lega Alpha 300, e oltre al prezzo concorrenziale è anche pensata per un commuting urbano a medio raggio, oltre che per il gravel. Insieme alla SL è quella compatibile per montare il reggisella telescopico, opportunità preclusa ai possessori della SLR.

Insieme alla Checkpoint verrà poi lanciata anche un’intera gamma di accessori dedicati, tra cui le sacche, e di queste il modello interno al telaio verrà proposto in diverse misure, ognuna compatibile con la taglia della bici. E sono sei in tutto.

Nuovo sarà anche il manubrio Gr Elite, disegnato per interagire con le nuove geometrie della Checkpoint a compensare i due centimetri di lunghezza maggiore del telaio. Ha 13 gradi di flare esterno, 75 millimetri di reach e 128 di drop, ed è disponibile in quattro larghezze.

Si parte da 2.399 euro

La Checkpoint sarà proposta in quattro varianti (sia 1x che 2x) della SLR, tre più il telaio per la SL e una più il framekit per la ALR.

Per i prezzi, si parte dai 2.399 euro della ALR 5 (gruppo Shimano Grx a 11 velocità) sino ai 11.999 euro della Checkpoint SLR 9 equipaggiata con lo Sram Red eTap Axs.

Le versioni della SL sono tre: la SL 5 (Grx 11v) a 3.499 euro, la SL 6 (Sram Rival eTap) da 3.999 euro e la SL 7 (Sram Force eTap) a 5.999 euro, quella che vi abbiamo illustrato nelle foto.

Le altre varianti della SLR sono la 6 con il Rival eTap a 6.999 euro. La SLR 7 viene proposta sia a 8.299 euro equipaggiata con lo Shimano Grx, sia anche a 8.499 euro con lo Sram Force eTap. Infine la sopraccitata 9, top di gamma in assoluto.