La panoramica delle Cinque Terre: 28 chilometri di vedute da cartolina

Cinque Terre
La salita di Guaitarola con vista su Levanto e sulle Cinque Terre.
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Con la bicicletta da corsa o da viaggio, è possibile esplorare le Cinque Terre in modo semplice ma non senza fatica. Il percorso è tutto su asfalto, lungo la famosa strada panoramica delle Cinque Terre. Da Monterosso al Mare a Riomaggiore, o viceversa, sono in tutto 28 chilometri con quasi 700 metri di dislivello che un ciclista discretamente allenato può tranquillamente coprire in tre ore, comprese pause e intervalli.

L’itinerario non comprende le discese verso Vernazza, Corniglia e Manarola. Chi vuole raggiungere questi tre stupendi centri del litorale deve scendere e poi risalire, con un percorso che si fa quindi particolarmente impegnativo, anche perché per fare ritorno sulla strada di cornice vanno superate pendenze che in alcuni casi arrivano fino al 16%. L’asfalto è in buone condizioni lungo tutta la panoramica, mentre le strade in discesa che conducono ai vari paesi sono più strette e hanno un fondo mediocre, molte curve, anche a gomito, e guardrail.

Il dislivello più importante è quello iniziale, che dal centro di Monterosso al Mare, passando per Fegina, comprende la dura salita della Colle di Gritta (m 318). Sono circa 4 chilometri e mezzo con pendenza media del 7,7%. Raggiunta la panoramica (SP38) si prende la direzione di Vernazza, percorrendo un troncone impegnativo e spettacolare con bei panorami su Punta Mesco. Un paio di chilometri per raggiungere il santuario di Nostra Signora di Soviore, dove si può fare una prima sosta. La salita prosegue, ma ora con pendenze più contenute, sino ad arrivare ai 548 metri del Passo del Termine, il punto più alto dell’itinerario, dove si abbandona la SP38 che porta a Pignone, in Val di Vara, e si prosegue lungo la SP51.

La seconda parte della panoramica Cinque Terre

Il più è fatto. Dal Passo del Termine inizia un lungo tratto caratterizzato da una serie di saliscendi. Si superano i bivi per Foce Drignana e Vernazza. La strada si addentra per un po’ nell’entroterra prima di tornare con vista mare. Dopo San Bernardino, in cui si trova l’eventuale deviazione per scendere a Corniglia, c’è un breve tratto in salita, seguito dalla lunga e veloce discesa durante la quale si transita dal suggestivo borgo di Volastra, circondato dai caratteristici terrazzamenti delle Cinque Terre, ricchi di vigneti dai quali si produce il pregiatissimo Sciacchetrà.

La panoramica prosegue in discesa, passando per Groppo ed arrivando al bivio per Manarola, la quarta località della Cinque Terre. Tre chilometri e mezzo di lieve ascesa, comprendenti l’attraversamento di una galleria, portano al bivio per Riomaggiore. Per scendere al borgo più orientale delle Cinque Terre vanno percorsi due chilometri abbondanti con pendenza sostenuta (8,5% di media) ed un paio di tornanti.

Per rientrare a Monterosso al Mare l’opzione migliore è prendere un treno, dopo essersi assicurati di poter caricare la bicicletta (www.trenitalia.com)

Un percorso alternativo

Un’alternativa valida all’itinerario Monterosso-Riomaggiore è il percorso Levanto-La Spezia, soprattutto per trovare treni su cui poter poi caricare la bici. In questo caso il tragitto è di 40,3 chilometri, sempre con il primo tratto molto impegnativo, 10 chilometri che portano da Levanto al Passo del Termine passando per la Colla di Gritta, dove i due itinerari si congiungono.

Alla fine della traversata delle Cinque Terre, anziché scendere a Riomaggiore, si procede lungo la SP51, attraversando una lunga galleria (indispensabili le luci e il gilet riflettente), sfiorando il villaggio di Biassa e affrontando la discesa fino a Marola. Dopo essere transitati dinnanzi allo stadio di calcio “Picco” bisogna percorrere via Fieschi e via Garibaldi, poi girare a sinistra su via Fiume e in piazza Saint Bon imboccare via Paleocapa fino alla stazione FS della Spezia, dove si trovano le linee che riportano a Levanto.