Caso Eroica, l’amarezza di Marinangeli: «Il segnale è chiaro, ora bisogna agire»

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Claudio Marinangeli, un tempo nella società che promosse L’Eroica e cicloviaggiatore, è come al solito un fiume in piena. Tra le sue parole energiche oggi, però, trova spazio anche un pizzico di disappunto. Sconforto di chi, come Marinangeli (ma anche Giancarlo Brocci, ideatore dell’Eroica) quelle strade anni fa le ha sapute valorizzare e che oggi vede di fatto sciupate. Il fatto lo conosciamo, è quello che riguarda il settore di strada bianca di Castiglion Del Bosco (Siena), da anni nodo centrale della manifestazione senese, quarantott’ore fa irreparabilmente ricoperto da un manto di colore nero per avviare il processo di depolverizzazione. «Anni fa, come Fondazione L’Eroica, furono firmati dei protocolli con comuni e provincia, anche per questi motivi. Queste strade diventavano ‘invarianti strutturali’, ovvero patrimoni riconosciuti, tutelati e non modificabili, se non per esigenze particolari comunque previste dagli accordi. La foto-sfogo, andata virale, me l’ha mandata un amico: ha colpito tutti».

Eroica
Lo sfogo sui social di Claudio Marinangeli, cicloviaggiatore e storico frequentatore dell’Eroica

La situazione in queste ore come si è evoluta?
«Da quello che so i lavori devono ancora terminare. La salita se la si considera dal bivio di Badia Ardenga è lunga più di un chilometro. Dico solo che con un gruppo di amici stiamo valutando di presentare un esposto alle autorità. Appena possibile andremo sul posto per verificare se quello sia del normale asfalto, materiale che non è previsto dai protocolli citati poco fa. Se così fosse i presupposti per procedere per vie legali ci sono tutti».

Una bellissima foto della scorsa edizione della Nova Eroica che trasmette a pieno lo spirito di questa avventura

Quali sono secondo te i motivi che possono aver spinto a compiere un’operazione simile?
«La strada è contornata da strutture ricettive, in precedenza appartenenti a Ferragamo e ora in mano a multinazionali straniere. In quel tratto ci sono i campi da golf: il mio sospetto è che siano state avanzate delle richieste per facilitarne l’accesso, e che queste siano state accettate. Ma si parlava di depolverizzazione, che è tutt’altra cosa, non di asfaltatura. Ma poi mi chiedo io: come si poteva pensare che non si sollevasse tutta questa polemica? È un tratto chiave per L’Eroica, un evento globale che attrae persone da tutto il mondo».

Insomma, per restare in tema, un gran polverone. Sui social c’è però chi ha detto che fosse necessario per ovviare ad altre strade da tempo inagibili. È così?
«Il ponte sul fiume Arbia è chiuso ormai da tempo, ma la strada in questione non è una via alternativa, si deve sempre passare di lì. In questo caso credo che di motivazioni sufficientemente valide per giustificare questo scempio ce ne siano ben poche. Ora bisogna solo capire se il materiale utilizzato sia conforme, e non solo cromaticamente, a quello previsto: io e molti altri siamo pronti a metterci la faccia».