Ravemen FR 160: la sicurezza è discreta e… ben posizionata

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La sensibilizzazione sulla sicurezza di chi pedala è un argomento sempre in cima alle cronache. Per fortuna o purtroppo secondo i casi, periodicamente viene tirata in ballo la visibilità del ciclista in strada, e non solamente in condizioni di luce precaria.

Ravemen, che in Italia è distribuito da Beltrami TSA, è un brand di origine orientale che nel suo ricchissimo catalogo di luci e accessori ha tirato fuori recentemente una “perla” tanto funzionale quanto geniale. Ci riferiamo al modello FR 160, laddove il numero finale indica anche la potenza massima in lumen. Una luce anteriore entrata un po’ in sordina nei negozi, ma che poi ha avuto un successo clamoroso. A dir poco clamoroso, con decine di migliaia di pezzi venduti…

Un successo commerciale che nasce da una serie di caratteristiche peculiari: è molto discreta, fa luce ma sulla bici si nota appena, e non ha bisogno di supporti specifici. Sfrutta quelli che già ci possono essere… Incuriositi, ci è sembrato perlomeno doveroso testarla.

L’unboxing della Ravemen FR 160

Le dimensioni della Ravemen FR 160 sono relativamente minute. Parliamo di 75 x 57 x 21 millimetri (lunghezza, larghezza, altezza), snella e dal peso di 55 grammi. Su tre dei quattro lati c’è una striscia di led ad alta efficienza, che raggiungono nella loro potenza massima i 160 lumen.

Nella confezione troviamo anche un cavo a standard USB-C. La porta di ricarica (riparata da un piccolo coperchio in gomma) si trova nel lato posteriore e accanto all’unico tasto che funge da accensione, spegnimento e scelta della modalità.

La luce nella sua faccia superiore presenta un’innesto cavo “femmina”, compatibile con i ciclocomputer Garmin. Come si vede anche nella foto qui sopra, è fissato da due viti. Eventualmente per altri standard di bike mount l’innesto va comperato separatamente e sostituito.

Nella foto qui sotto invece troviamo la faccia inferiore. In questo caso l’innesto è “maschio” anch’esso compatibile con quelli Garmin.

Due modalità di innesto

Con due tipi di innesto, la FR 160 si può fissare sul manubrio e in prossimità del ciclocomputer, in altrettanti modi differenti. Quello a nostro modo più discreto è posizionarlo nella parte inferiore del bike mount, come vediamo anche nella foto sotto.

Il ciclocomputer rimane nella sua posizione canonica senza spostamenti, la luce resta sotto. Ma per poterlo fare è necessario che il supporto disponga dell’invito specifico, come nel caso di quello montato sulla nostra bicicletta, che vedete nella foto sottostante.

Ravemen
L’innesto inferiore del nostro bike mount

Un altra modalità di posizionamento è invece quella che vede la luce fissarsi direttamente sul bike mount, e il ciclocomputer innestato su di essa. In questo caso la posizione della device si alza rispetto a prima, di poco più di due centimetri. Ovviamente la scelta spetta a chi lo utilizzerà.

Il vantaggio di averla in alto è che si ha un accesso più facile al tastino di accensione e di scelta della modalità, il quale si trova sul lato destro. Nell’altro caso occorrerebbe “dribblare” la staffa del supporto.

In questa posizione il fissaggio è estremamente solido e sicuro. Per capirci meglio, non ci sono pericoli che inavvertitamente il nostro ciclocomputer cada e si frantumi in terra… Va anche detto che nella prima opzione non si va a “inficiare” la resa aerodinamica dell’anteriore della bicicletta, perlomeno in altezza. Casomai si fosse particolarmente attenti a questi dettagli.

Luci accese anche di giorno…

Quando si dice “luci accese anche di giorno” ci si riferisce ad una celebre frase di un giornalista televisivo, Nico Cereghini, con la quale chiudeva i suoi test delle motociclette. C’è ovviamente della logica in quello che ripeteva sempre in ogni puntata di Grand Prix. Soprattutto in città una luce accesa richiama immediatamente l’idea di un mezzo in movimento e quindi invita gli altri utilizzatori della strada a regolarsi di conseguenza.

La FR 160 non è dunque una luce nata per illuminare la strada davanti, anche se a piena potenza in qualche modo il buio pesto lo vince, ma per avvertire della propria presenza. La batteria che la alimenta, ricaricabile ed agli ioni di Litio, è di 380 mAh di capacità che offre diversi livelli di autonomia secondo la modalità scelta.

Sono in tutto sei (tra parentesi l’intensità e le ore di funzionamento a piena carica): Alta (50 lumen/4 ore), Media (25 lumen/6,5 ore), Bassa (10 lumen/13,5 ore), Lampeggiante warning (160 lumen/5,3 ore), lampeggiante rapida (25 lumen/12,5 ore), lampeggiante lenta (50 lumen/8 ore).

La Ravemen FR 160

Tenendo premuto il tasto la luce si accende, poi le varie modalità di utilizzo si richiamano con una pressione breve del pulsante stesso. Inoltre è utilizzabile anche sotto forte pioggia, grazie alla sua impermeabilità IPX6 ed è resistente per cadute da un metro di altezza.

Un accessorio che va affiancato alla classica luce rossa posteriore, per essere sempre ben visibili sia di fronte che da dietro. Utilissimo su strade extraurbane, indispensabile per chi pedala in città o spesso attraversa con la propria bici da corsa dei centri abitati. Che, soprattutto, fa della praticità e della discrezione il proprio forte. E non a caso è andata letteralmente a ruba.

Per informazioni: www.beltramitsa.it