VITE NUOVE / Oggi ultimi, domani sposi: la storia di Aida e Luca alla Fausto Coppi

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E vissero ultimi, felici e contenti. Questa è la favola di Aida e Luca, che hanno partecipato all’ultima Fausto Coppi. Sono arrivati ultimi e poi si sono sposati. «Ma come, ci dicevano i nostri amici, la fate prima del matrimonio? La lunga? Però ci stuzzicava e l’abbiamo fatta». Aida Galfione ha 26 anni, ha iniziato il dottorato in Ingegneria ambientale. Luca Maccari, 32, è un idraulico. Vivono a Val Chisone. Quando parla della bicicletta Luca si illumina. «È una passione che mi ha trasmesso il mio padrino. Andavo a fare qualche salita in mtb, il downhill, poi ho scoperto la bici da corsa intorno ai vent’anni. Mai nulla di troppo duro o difficile». Poi è arrivata Aida. Il suo habitat è la pista, quella dell’atletica leggera. E’ con quello sport che Aida ha imparato la fatica, il sudore, il concetto di non mollare mai. Tutte cose che si sono viste alla Fausto Coppi.

Prima ultimi, poi sposi. Perché così è andata la loro gara. «Noi ci siamo sposati il 1° luglio, ma il 25 giugno siamo andati a fare questo giro, la lunga della Fausto Coppi, che è una corsa stupenda. Ci siamo divertiti». Anche se non è stato facile. «Il tempo massimo era 10 ore. Quando siamo arrivati alla Madonna del Colletto abbiamo spinto perché volevamo arrivare entro il tempo massimo». Certo, sorridono tutti e due, «non volevamo romperci nulla prima della cerimonia». Alla fine sono arrivati al pelo: 1 minuti e 23 secondi prima del limite. «Ci hanno premiato con dei fiori. E’ stato divertente». Era la prima volta che i due ex fidanzati, oggi marito e moglie, partecipavano a una gara ciclistica così importante e dura. Hanno detto sì: molto prima che sull’altare. L’anno scorso i compagni del team Monviso Bike li avevano invitati all’evento. Una primavera di allenamenti è bastata.

Una volta arrivati in vetta l’idea di mollare non ha più sfiorato nessuno. Con Aida perfetta motivatrice e mental coach. «Dicevo a tutti: “Dài, dài, forza. Ce la facciamo, guardate che passa”. Questa cosa l’ho imparata nell’atletica. Faceva molto caldo». Luca a un certo punto si è dovuto rovesciare una borraccia d’acqua in testa. «Mi sono ripreso. Ho pensato: “E’ l’ultima salita, forza”. Ce l’abbiamo fatta». L’arrivo entro le 17 è stato una festa anche per loro, come per tutti i partecipanti della Fausto Coppi. «E’ stato bellissimo vedere il colpo d’occhio delle maglie, i partecipanti, la comunità dei ciclisti è fantastica». E vissero tutti felici e contenti.