Nalini sostiene Giulio Palummieri nella sua impresa: 4200 chilometri verso Capo Nord

Gino Palummieri, classe 2000, è pronto per affrontare la sua avventura verso Capo Nord
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Oltre al costante impegno sul fronte del professionismo, Nalini sceglie ogni anno di sostenere alcuni progetti presentati da amatori che attraverso il loro modo di vivere la bicicletta esprimono una passione autentica per il ciclismo. Come Giulio Palummieri, classe 2000, studente di ingegneria biomedica al Politecnico di Milano, che ha raccolto una sfida che nella prossima estate lo porterà a pedalare per 4.200 chilometri, attraverso 10 nazioni, verso una meta leggendaria: Capo Nord.
La North Cape 4000 è l’avventura ciclistica ultradistance senza supporto più partecipata al mondo: al “via” da Torino, il prossimo 22 luglio, ci saranno 280 atleti in rappresentanza da 40 nazioni. Con questa intervista andiamo alla scoperta delle ambizioni con le quali Giulio Palummieri si presenterà al via della North Cape 4000 e del suo personale rapporto con il ciclismo.

Le emozioni di Gino Palummieri: il suo racconto


Cosa ti ha spinto ad affrontare una sfida del genere?
“L’amore verso lo sport e verso la bicicletta mi ha portato a passare lunghe giornate in sella. Ho assaporato così la libertà, la scoperta e la consapevolezza di quello che era in grado di fare il mio corpo. La libertà di pensare esclusivamente alle necessità primarie quali mangiare e bere e alla bellezza della natura che mi circondava, dimenticando le preoccupazioni superflue che la quotidianità ci impone. La scoperta di nuovi luoghi e la consapevolezza che con la sola forza delle mie gambe potevo attraversare regioni e stati senza grosse difficoltà. Da qui il passo per iscriversi ad un evento di ultracycling è breve. Hai la possibilità di metterti alla prova con altri ciclisti che hanno la tua stessa passione e di realizzare il sogno di attraversare l’intera Europa in bicicletta, con la voglia di capire fino a che punto può spingersi il tuo corpo. E’ un’opportunità che non bisogna lasciarsi scappare”.

Come ti stai allenando?
“Per la preparazione alla North Cape 4000 mi sta seguendo la Endurance Academy di Castano Primo con il coach Luca Filipas. Abbiamo pensato ad un allenamento multidisciplinare con sedute di running, forza e naturalmente bici. La parola d’ordine è volume, quindi più ore di attività possibili principalmente a bassa intensità. In questi mesi lavoreremo anche su due aspetti delicati in una gara di ultracycling: l’alimentazione e il sonno.
 
Cosa temi di più e cosa invece ti attira maggiormente della North Cape 4000?
“Quando si parte per avventure di questo tipo tutto quello che può andare storto andrà storto. Da dolori alle ginocchia a problemi meccanici della bici, passando dal brutto tempo ad errori di navigazione. Bisogna quindi partire con la mente leggera e lucida per riuscire ad affrontare tutti gli imprevisti nel migliore dei modi”.

 
Cosa ha pensato per te Nalini?
La scelta dell’abbigliamento è una questione delicata per una gara di ultracycling self supported, dove tutto il materiale va trasportato con la bici o in spalla. Peso, ingombro e numero dei capi di vestiario vanno tenuti al minimo. Abbiamo quindi deciso di optare per dei capi che hanno un utilizzo polivalente e versatile. Ad esempio la maglia a manica corta che ho richiesto è costruita con un tessuto leggermente più compatto che già ha una funzione antivento. Per il pantalone utilizzerò Ergo Bib Short, della linea top di gamma Ergo,  che garantisce supporto muscolare, monta un fondello ultracomfort  ed è composta da un tessuto compatto e antiabrasivo. Accessori di ogni genere, per iniziare, poi completeremo il kit nei prossimi mesi”.

Per seguire Giulio Palummieri nella sua impresa:

Sito ufficiale North Cape 4000: Home – North Cape 4000