Ivan Piol e le soluzioni alternative per la Sportful Dolomiti Race: «Potrebbe partire solo chi ha fatto il vaccino o il tampone»

Ivan Piol, organizzatore della Sportful Dolomiti Race, in una foto d'archivio
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Ritrovare i pezzi, piano piano. Metterli insieme, farli combaciare, farli muovere e poi ricominciare. Non si fermano mai Ivan Piol e la Sportful Dolomiti Race. Chi vive per il ciclismo sa che a volte è necessaria un’interpretazione tattica dinamica e protettiva per difendere la maglia di leader o la speranza di arrivare vittoriosi al traguardo. Per la prova più impegnativa del Prestigio Cicloturismo scatta un nuovo inizio, si aprono valide alternative con la speranza che gli appassionati rispondano “Presente!” e siano quelle vincenti. Ivan Piol insieme a quicicloturismo.it fa un recap delle ultime dalla Gran Fondo bellunese. Feltre il 20 giugno vuole vestirsi a festa e farlo con lo spirito dei veri sportivi.

Ivan Piol e la Sportful Dolomiti Race: il passe-partout verso il 20 giugno

Ivan Piol illustra il planning da seguire: «Noi andiamo avanti. Adesso stiamo verificando alcuni protocolli anti-Covid da attuare anche in previsione di un’apertura maggiore di quella che c’è in questo momento. Per quanto ci riguarda, in questo momento, noi la Sportful Dolomiti Race la faremo. Bisogna capire poi a giugno come e quali protocolli saranno da applicare. Noi stiamo lavorando per la peggiore degli ipotesi, ovvero far partire soltanto i vaccinati e i tamponati a 48-72 ore. Mi auguro che da qui a due mesi la situazione migliori di gran lunga. Allo stato attuale delle cose partirà solo chi ha delle garanzie, di comune accordo con la Maratona delle Dolomiti stiamo lavorando in questi termini».

In attesa delle nuove regole da segnare sul taccuino: «Nulla toglie che da qui a due mesi il Governo ci dica che si possano organizzare manifestazione in ambito locale in maniera diversa, noi ci adegueremo. Se questa è la normativa che dobbiamo applicare noi siamo pronti e stiamo lavorando anche per chi dovesse arrivare a Feltre senza avere un tampone effettuato nelle 48-72 ore antecedenti: lo faremo noi con il tampone rapido, con esito nel giro di un quarto d’ora, con pagamento a cura del partecipante, perché non possiamo pensare di mettere a budget una spesa così cospicua. Noi faremo il tampone a tutti i nostri volontari in modo tale da garantire una bolla lavorativa degli stessi nell’ambito della manifestazione».

Capitolo iscrizioni, molto dipenderà dall’andamento della pandemia: «Sul fronte delle iscrizioni, è tutto fermo. Finché siamo in zona rossa c’è troppa incertezza, onestamente neanche io andrei a iscrivermi a una gara adesso. Secondo me ci sarà la corsa all’ultimo mese: tant’è che noi abbiamo prorogato la scadenza di un mese, passando dal 30 marzo al 30 aprile. Sull’Expo avremmo la possibilità di farlo all’aperto, ma abbiamo scoperto con i gestori del palaghiaccio che è considerato una struttura aperta. Volendo potremmo sfruttarlo: in questo momento dico che faremo l’Expo, ma non so se nello spazio antistante o in uno spazio verde ampio recintato e con staccionata».