Nuove disposizioni dal 15 marzo al 6 aprile: ecco dove si può andare in bici (e come) tra le varie Regioni

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Nuovo DPCM, in vigore dal 15 marzo, Italia divisa in zone rosse e arancioni: ecco come cambiano le regole per il ciclo-amatori e per le uscite in bici da oggi dal 6 aprile. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato un nuovo decreto che porterà l’Italia a dividersi in zone rosse e arancioni, ad eccezione della Sardegna che rimane bianca.

Le regole per andare in bici con il nuovo DPCM dal 15 marzo al 6 aprile

Con il nuovo DPCM, in vigore dal 15 marzo fino al 6 aprile, le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa, tra queste ci saranno già Lombardia, provincia autonoma di Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Veneto e Marche. Tutte le altre regioni, invece, saranno in zona arancione, ad eccezione della Sardegna, che è l’unica a rimanere in zona bianca.

Come cambieranno le regole per chi pratica ciclismo a livello amatoriale?

È bene specificare che le restrizioni per i soggetti che praticano sport all’aperto sono le stesse sia che essi si trovino in una regione in zona arancione o rossa.
Le regole che andiamo ad evidenziare sono valide per tutti i cicloamatori che praticano questa attività sul territorio italiano. Al contrario di quanto avvenuto nei precedenti DPCM le restrizioni per quelle che sono le attività motorie all’aperto saranno meno stringenti; non ci sarà più il limite dei 200 metri da casa, ma ci si rimetterà al buon senso dei cittadini. Per chi pratica sport legati all’uso della bicicletta, invece, è bene segnalare che il limite, nei vari spostamenti dell’attività sportiva, rimane il confine regionale, che non può essere superato in nessun modo.
È obbligatorio partire e arrivare dalla propria residenza e non è consentito caricare la bici in auto per recarsi in un luogo diverso dalla propria residenza, anche se esso si trova all’interno della propria regione.
Si sottolinea, inoltre, che non è consentita la sosta o la fermata in un comune diverso da quello di residenza.

Sostanzialmente, chi deve svolgere attività sportiva (corsa, uscita con la bicicletta da corsa o mountain bike, pattini…) ha il solo limite dei confini regionali, che non devono mai essere oltrepassati. Ma è obbligatorio partire e rientrare dalla propria residenza. Esempio pratico: se vuoi pedalare con la bici da corsa puoi scegliere il percorso che più ti aggrada (senza uscire dalla regione), ma devi partire da casa e rientrare lì. Non è concesso quindi caricare la bici in macchina per partire da un luogo diverso. Per l’attività sportiva non è ovviamente obbligatorio indossare la mascherina, ma è necessario portarla sempre e indossarla se si incontrano altre persone. Perché il principio resta valido: attività rigorosamente individuale o rispettando la distanza interpersonale di due metri.

Nel corso dell’attività motoria non è obbligatorio indossare la mascherina, ma è sempre bene portarla con sé ed indossarla nel caso si dovessero incontrare altre persone.
Rimane altresì il divieto di creare assembramenti, quindi l’attività è consentita solamente in forma individuale. In bicicletta questa particolare raccomandazione è difficile da rispettare (capita di trovarsi anche involontariamente all’interno di un gruppo più o meno numeroso durante la propria attività) ma è bene rispettare il distanziamento sociale che nel Decreto viene indicato nella misura dei 2 metri tra un soggetto e l’altro.
Rimane valido anche il coprifuoco tra le 22 e le 5 del mattino, quindi l’attività sportiva non può essere praticata nell’ambito di tale orario.

Per quanto riguarda i negozi che vendono articoli sportivi e forniscono assistenza tecnica, ci sarà la possibilità di rimanere aperti anche in zona rossa. Se questi esercizi si trovano all’interno di centri commerciali avranno l’obbligo di chiudere nel week-end.

Nel week-end di Pasqua, ovvero il 3, 4 e 5 aprile, tutta Italia passerà in zona rossa, per quanto riguarda l’attività motoria all’aperto non sembrerebbero esserci divieti aggiuntivi, ci si rimetterà al regolamento già visto sopra.

Si invitano i lettori, per una maggiore certezza, a controllare i vari decreti regionali che potrebbero aggiungere delle ulteriori restrizioni qualora il consiglio regionale lo ritenga necessario.