Ma il cappuccino prima di uscire in bici fa male oppure no?

Cappuccino
Giovanni Visconti (quando correva nel Team Bardiani), impegnato a bere un cappuccino a metà uscita
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Effettivamente, bere un cappuccino e poi sottoporsi ad uno sforzo fisico, può creare dei problemi. Ma non è una regola. Prima dei vent’anni, associare il caffè con il latte, difficilmente determina difficoltà digestive. Ma con il passare del tempo, la digeribilità di questo alimento diventa più lunga e laboriosa. L’imputato principale è il latte, ma la sua associazione con il caffè, peggiora sicuramente le cose.

Nei bambini e negli adolescenti, la possibilità di utilizzare come alimento il latte anche in notevole quantità, è dovuta alla presenza di un enzima (la lattasi) nell’apparato digerente. Questo enzima è deputato alla digestione del lattosio, il principale componente zuccherino del latte. Con il passare degli anni o per cause genetiche o perché si beve sempre meno latte e, dunque, viene a mancare uno stimolo diretto alla produzione della lattasi, questo enzima diminuisce, fino a scomparire quasi completamente. In tali circostanze, quando il latte viene ingerito, il lattosio non può essere digerito. Quindi fermenta all’interno dell’intestino, provocando disturbi molto fastidiosi come gonfiore, senso di pesantezza, irregolarità intestinale. Questa situazione, quando non vi siano altre cause come colon irritabile o familiarità, può essere migliorata, ingerendo gradatamente, ogni giorno, un pochino di latte. Cominciando da una mezza tazzina e aumentando via, via la dose. L’organismo, lentamente, sarà in grado di tornare a digerire il latte in maniera del tutto normale. E’ molto importante sapere che, il fatto di consumare latte intero, scremato o parzialmente scremato, non influisce minimamente sul problema. Perché riguarda esclusivamente l’introito di grassi e non di zuccheri, quali il lattosio.

Per evitare spiacevoli conseguenze con il cappuccino, seguite questi consigli

Il problema dell’associazione latte e caffè, risiede piuttosto nel fatto che si tratta di due alimenti entrambi “acidificanti”. Capaci, cioè di aumentare il grado di acidità del sangue. Quando il corpo viene sottoposto ad uno sforzo fisico, produce a sua volta sostanze acide (acido lattico). Queste, eventualmente associate alle presenza di elementi acidificanti derivati dagli alimenti, possono portare a sensazioni di nausea molto marcata. A vomito, a diminuita capacità di sopportare determinati carichi di lavoro. E tanto più intenso sarà lo sforzo (gare brevi, ripetute, sprint, eccetera), tanto più marcato sarà l’effetto “acidificante”.
Seguite quindi questi consigli:

  • Consumare latte o cappuccino (anche per lo yogurt vale lo stesso accorgimento) solo se c’è un intervallo di tempo superiore alle tre ore tra il pasto e l’allenamento o la gara.
  • Evitare in ogni caso il latte o il cappuccino prima di una competizione, anche se di elevato chilometraggio.
  • Evitare il latte o il cappuccino prima dell’allenamento se, normalmente, si digerisce con difficoltà.

Per gli irriducibili del cappuccino, infine, non resta che provare quello fatto in casa con il latte privato del lattosio. E, dunque, sicuramente reso più velocemente digeribile ed assimilabile