1001Miglia: 47 Paesi al via, 282 finisher, 27 donne

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Milleseicento chilometri, equivalenti alla somma della distanza di otto tappe del Giro d’Italia, portati a termine in cinque giorni e mezzo. Da quasi trecento randonneur. È questa la 1001Miglia, che si è conclusa giovedì pomeriggio dopo un lungo raid non stop attraverso otto regioni italiane, dalla Lombardia alle soglie del Lazio, andata e ritorno. Il tempo massimo fissato dall’organizzazione era di 134 ore, ma anche dopo il barrage al traguardo di Parabiago sono continuati gli arrivi. Tutti entusiasti, anche i ciclisti “hors délai”. Che non entreranno nell’elenco dei finishers ma che sono stati premiati dal patron Fermo Rigamonti con la stessa medaglia spettante al primo arrivato e a tutti gli omologati.

I 404 partecipanti erano scattati da Parabiago nel tardo pomeriggio di venerdì, i primi arrivi si sono registrati nella mattina di martedì. Il primo a concludere la distanza, poco dopo le 8, è stato Juan Pedro Moreno, ingegnere nucleare di Madrid residente a Murcia. Ha impiegato 87 ore ed è stato seguito dall’austriaco Johannes Pilz (91 ore) e dal tedesco Raul Stahl (91 ore e 30 minuti), che hanno completato l’ideale podio. La 1001Miglia non è una manifestazione agonistica, non prevede classifiche, ai partecipanti è solo richiesto di collocarsi all’interno di un range che prevede un tempo minimo, stabilito proprio per evitare che l’evento si trasformi in una corsa a tutti gli effetti, ed un tempo massimo.

La conferma del giusto spirito con il quale la maggior parte dei partecipanti ha interpretato la manifestazione si ha dal dato numerico che vede oltre la metà dei finisher con un tempo conclusivo oscillante tra le 120 e le 134 ore.

Ciclisti da tutto il mondo, 47 Paesi rappresentati, la 1001Miglia si è confermata uno dei principali appuntamenti per gli appassionati di endurance. Sono riusciti a portarla a termine in tempo utile 282 randonneur, tra cui ben 27 donne. Accolte trionfalmente a Parabiago le prime tre, Nadia Sgarbossa, Cinzia Sartori e Jill Sommerville, che sono giunte al traguardo abbracciate, dopo aver percorso insieme le ultime centinaia di chilometri del percorso.

Tra i finisher anche il toscano Stefano Nesi, che ha portato a termine la 1001Miglia per la settima volta. Sei edizione ufficiali, più quella sperimentale. Ha percorso i 1.610 chilometri in 129 ore. Per il forte modenese Claudio Colombini si è trattato invece della sesta 1001Miglia conclusa: 110 ore il suo tempo ufficiale.

Alle fasi finali della 1001Miglia ha assistito anche Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione ciclistica italiana. “Era la prima volta che Dagnoni presenziava alla 1001Miglia e più in generale ad un importante ultramaratona ciclistica – spiega Fermo Rigamonti – È rimasto letteralmente allibito per la passione e l’abnegazione che contraddistingue i randonneurs, s’è meravigliato di come tanti possano pedalare ininterrottamente, giorno e notte, su una distanza enorme e su un percorso difficilissimo. Ha raccolto i segnali di un movimento che incontra un sempre maggior numero di adepti e sono convinto che darà il massimo sostegno, in futuro, allo sviluppo di questa branca del cicloturismo”.