Il Barbotto e le altre: guida alle salite della Nove Colli

Foto d'archivio della Nove Colli. La Nove Valli è il percorso contrario
Reading Time: 4 minutes

Con la Nove Colli, una grande festa tra la Riviera adriatica e le colline della Romagna, da sempre prova valida per il Prestigio di CicloTurismo, si vanno ad affrontare domenica 19 maggio le più spettacolari salite della regione. Il percorso, 194 chilometri per un dislivello totale di 3.880 metri tocca la sua quota massima ai 792 della Madonna di Pugliano, ma le difficoltà più temute sono quelle classiche del Barbotto e del Montetiffi, dove si raggiungono punte di pendenza del 16%. Occorre tuttavia sapersi gestire con grande esperienza fin dall’inizio della gara, poiché anche le ascese apparentemente più facili possono trasformarsi alla distanza in un calvario. Ecco una breve descrizione delle caratteristiche tecniche di ognuna delle nove salite in programma.

POLENTA – Km. 8,0, pendenza media 3,1%, pendenza massima 13%
Il primo troncone di 4 chilometri, sino a Bertinoro, comprende i passaggi più ripidi, con una punta del 12% al km. 2,2. Il secondo, preceduto da un falsopiano di 2 chilometri netti, è più breve (2 chilometri e mezzo) e complessivamente più facile (media 4,1%), ma comprende, ad un paio di chilometri dal culmine, un imprevisto e fastidioso strappone di 150 metri al 13%. La salita è molto suggestiva, su una strada stretta ma dall’ottimo fondo, tra vigneti, frutteti e sontuose ville. E’ nota come Polenta, il paese posto ad un paio di chilometri dalla cima, ma l’esatto toponimo del punto di valico è Collinello:

PIEVE DI RIVOSCHIO – Km. 8,0, pendenza media 4,7%, pendenza massima 9%
L’ascesa dà l’impressione di terminare dopo 4 chilometri e mezzo, ma in realtà, dopo un lungo tratto in contropendenza, presenta una non proprio facile appendice finale per raggiungere il Colle di Pieve di Rivoschio, poco più di un chilometro ma con una punta massima del 10%. I primi 2 chilometri, comprendenti sei tornanti, sono piuttosto regolari, con pendenza media del 5,7%. Più ostici i due successivi, sino al bivio per Piavola, con qualche passaggio al 9%. Dal km. 4,5 al km. 7,5 la strada perde 60 metri di quota. Riprende a salire con decisione negli ultimi 700 metri con la punta del 10% che arriva a 250 metri dallo scollinamento, all’altezza del nono ed ultimo tornante.

CIOLA – Km. 6,0, pendenza media 5,0%, pendenza massima 12%
Due tronconi da 3 chilometri, il primo piuttosto impegnativo (media 8%), il secondo molto più pedalabile (4,5%), l’ultimo chilometro in … discesa, poiché Ciola (m. 563) si trova ad una quota inferiore da quella dello scollinamento (m. 577). La parte iniziale della SP 53, che s’imbocca a Linaro, comprende ben otto tornanti in poco più di due chilometri. I passaggi più ripidi compaiono tra la fine del secondo chilometro e l’inizio del terzo, con un segmento di 700 metri al 9,6% di media e punte del 12%). La salita si ammorbidisce in corrispondenza di una cappelletta (km. 2,8) posta sulla destra della strada e da lì prosegue con pendenze mai superiori al 6% sino al km. 6,2, dove tocca il punto più elevato (577 metri). Per raggiungere Ciola ci sono poi 900 metri di discesa.

BARBOTTO – Km. 5,5, pendenza media 8,5%, pendenza massima 16%

È il simbolo della Nove Colli. La qualifica gli spetta di diritto per la spietata selezione che sa esercitare. È breve ma inesorabile, con quei micidiali passaggi al 16% nell’ultimo chilometro. L’ascesa misura (4,7 chilometri con pendenza media dell’8,5%) ed è dura fin dall’inizio. Appena 250 metri dopo il ponte sul Savio, a Mercato Saraceno, propone già passaggi al 10%, come, ad esempio, all’uscita dal primo tornante. Punte a doppia cifra anche poco prima del bivio per Colonnata. Verso metà salita c’è una breve pausa, ma si riprende subito a sgobbare duro quando manca un chilometro e mezzo al GPM e dopo un tornante a destra si affronta l’impennata finale, 900 metri al 12%, con una punta del 16%. Dopo il Barbotto non inizia subito la discesa: per altri 4 chilometri la strada continua a salire dolcemente, intervallata da alcuni tratti in falsopiano.

MONTETIFFI – Km. 3,0, pendenza media 5,8%, pendenza massima 16%
È la salita più breve della Nove Colli e presenta difficoltà progressive. Da Ponte dell’Uso al bivio per Vernano (km. 0,8) la pendenza si mantiene su valori assai modesti (media 4%), ma nel successivo troncone di 800 metri (sino al km. 1,6) l’ascesa si fa impegnativa (media 8,5%), con passaggi oltre il 10%. L’ultimo chilometro ha una pendenza media del 10% e il valore massimo (16%) è raggiunto proprio nei 100 metri conclusivi. Si scollina ai 395 metri del Valico di Montetiffi, posto poco più a valle del paese.

PERTICARA – Km. 6,8, pendenza media 5,8%, pendenza massima 12%
È una salita di medio impegno ma è molto irregolare e contiene alcune insidiose rampe al 10% ed oltre nella parte centrale. Prende avvio da Novafeltria e comprende 15 tornanti, 10 dei quali collocati nella fase iniziale. Facilissimo l’ultimo mezzo chilometro, con pendenze sotto il 4%.

MADONNA DI PUGLIANO – Km. 8,9, pendenza media 5,9%, pendenza massima 12%
È la “Cima Coppi” della Nove Colli. Un agevolissimo tratto interlocutorio di 2 chilometri e mezzo spezza in due questa lunga salita che presenta le maggiori difficoltà nel suo primo terzo. I 4 chilometri che vanno da Ponte Baffoni al centro di Serra di Maiolo non danno tregua: pendenza media del 7,7% e impennate sino al 10%, Segue, da Serra di Maiolo al bivio per Poggio, un troncone interamente piatto che si conclude al km. 5,4. Un tratto misto precede il gradino finale, 2 chilometri al 6% di pendenza media e punte dell’8-9%.

PASSO DELLE SIEPI – Km. 4,3, pendenza media 5,1%, pendenza massima 8%
Le ultime difficoltà altimetriche della Nove Colli sono le meno ostiche. Il Passo delle Siepi è breve (4 chilometri e 300 metri), pedalabile (218 metri di dislivello) con pendenze modeste. Comprende un solo tornante. L’unica vera insidia può essere rappresentata dal caldo, dall’assenza di ombra e dalla fatica che inizia ad affiorare dopo oltre 140 chilometri di gara.

SOGLIANO AL RUBICONE – Km. 4,0, pendenza media 4,2%, pendenza massima 10%
Da qualche anno il Sogliano al Rubicone ha sostituito il più temuto Gorolo, che nel finale della Nove Colli proponeva crudeli tratti fino al 14%. Questa è una salita molto morbida, la più facile dell’intero percorso. I punti più ripidi raggiungono a malapena la doppia cifra. Spettacolare la successiva discesa, chiamata della Cioca, una delle più belle della Romagna, con 18 tornanti.