Polini: il test della power unit EP3+ (VIDEO)

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Secondo capitolo del nostro viaggio all’interno degli stabilimenti Polini. Nel precedente abbiamo introdotto la storia e alcuni dei prossimi progetti del brand bergamasco. Da pochi anni nel mondo delle power unit per biciclette a pedalata assistita, ma già apprezzatissimo da molti utenti e anche costruttori, in particolare italiani.

Ma c’è stata ovviamente anche l’occasione di testare direttamente la power unit più diffusa, la EP3+, su una gravel elettrica allestita per l’occasione. Bicicletta dotata sia di batteria interna integrata, sia anche di uno specifico extender posizionato sul portaborraccia del tubo piantone.

Come curiosità, l’extender di Polini una volta collegato alla power unit agisce in parallelo insieme alla batteria principale. Quindi l’utilizzo va ad attingere la carica da entrambe le unità, che si consumano per così dire in “contemporanea”.

Il Polini EP3+ alla prova

La piattaforma EP3+ di Polini si declina in tre versioni, noi abbiamo testato la cosiddetta “base” con 75 Nm di coppia, adatta ad un utilizzo più standard per bici urban, trekking, all terrain e ovviamente anche road e gravel.

I livelli di assistenza sono in tutto cinque. Tre standard personalizzabili comunque in alcuni parametri (Touring, Dynamic e Race), e altri due customizzabili in toto. Nella bici ricevuta in collaudo abbiamo avuto modo di testarli tutti. I primi due, Touring e Dynamic, sono destinati ad un passo diciamo tranquillo.

E’ quando si esplorano le mappature più spinte che il vero carattere della power unit Polini esce allo scoperto prepotentemente. La spinta da fermi o a basse velocità è ben presente, quasi veemente, per quanto l’erogazione della potenza rimanga sempre ben equilibrata.

Ma se volete saperne di più premete play e guardate il video.