Bologna “Città 30”, Salvini è contrario: «Più disagi che benefici»

Bologna
Bologna adotta la misura "Città 30", il ministro Salvini è contrario
Tempo di lettura: 2 minuti

BolognaCittà 30” non piace al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il ministro Matteo Salvini ha alzato la voce contro la scelta del capoluogo emiliano di imporre il limite massimo di velocità per i veicoli a 30 chilometri orari ed è pronto ad intervenire.

Secondo Salvini «il limite non è una decisione ragionevole perché i problemi per i cittadini e per i lavoratori saranno superiori ai benefici per la sicurezza stradale. Per questo motivo sono pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione comunale bolognese per trovare soluzioni alternative».

Le parole di Salvini non si sono fermate a quelle “ufficiali” attraverso il Ministero. Il leader della Lega ha proseguito, con toni decisamente più aspri, anche sul social network X. «Costringere un’intera città a bloccarsi a 30 chilometri orari è un danno per tutti. E non ci sono benefici proporzionali né in termini di sicurezza né in riduzione delle emissioni. Sono sorpreso da come il Comune motivi il provvedimento, tra cui anche la necessità di non coprire il cinguettio degli uccellini col frastuono dei veicoli. E mi sorprende anche che l’amministrazione mi rinfacci quanto fatto dal ministro precedente Giovannini sulle zone 30».

Non è mancata la risposta del sindaco di Bologna Matteo Lepore durante una conferenza stampa al Comune. «Sono disponibile a discutere con il ministro Salvini perché le città italiane in questo momento stanno soffrendo sotto il punto di vista del trasporto pubblico. Ma su “Città 30” sono state dette e scritte tante fake news, rilanciate proprio dal ministro. È compito delle istituzioni compiere scelte coraggiose, rischiando anche in prima persona. Io dico la verità senza ipocrisie e senza diffondere notizie false per scopi politici».

Nel suo intervento Lepore ha così concluso. «Le aziende locali di trasporto pubblico hanno subito un duro colpo nel periodo del Covid e non ci sono le risorse per recuperare. Il fondo nazionale è privo di 700 milioni di euro che servono per far muovere autobus e pagare il personale».

Lepore ha infine parlato anche a RTL 102.5. «La misura “Città 30” non ci serve per fare cassa, perché al Comune costa di più fare le multe che non farle. La misura è per sensibilizzare i cittadini sulla sicurezza stradale. Noi ci focalizzeremo su sei luoghi, in base all’incidentalità e alle scuole, con segnalazioni chiare. Inoltre sono multe da 29 euro.

«Un signore è stato multato perché andava a 39 km/h in via Azzurra, dove c’è un limite di 30 km/h perché un anno e mezzo fa lì, davanti a una scuola, è morta una donna».