Dopo Roglic, 22 mila ciclisti sul Lussari (ora è chiuso)

Primoz Roglic negli ultime metri della cronascalata del Monte Lussari (foto: LaPresse)
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Successone al Giro d’Italia e nel post Giro per il Monte Lussari, che dopo avere registrato il sold out di spettatori in occasione del passaggio e arrivo della penultima tappa della corsa rosa, a maggio, è stato preso d’assalto da ciclisti e cicloturisti nei cinque mesi successivi. Si stima che siano stati 22 mila gli appassionati che nei 138 giorni successivi al passaggio del Giro hanno percorso la breve e ripidissima stradina forestale che porta dalla Val Saisera ai 1766 metri del Lussari, dove il 27 maggio vinse trionfalmente Primož Roglič, conquistando nel contempo la maglia rosa. 

Il 1° novembre la strada è stata ufficialmente chiusa e verrà riaperta nella primavera 2024, quando le condizioni ambientali lo consentiranno. La chiusura è stata anticipata allo scopo di consentire al Consorzio agrario Vicinia di Camporosso, incaricato della gestione stagionale dei 7,2 chilometri di salita (pendenza media 11,2%), di provvedere ad una serie di opere di manutenzione straordinaria dopo la tempesta che lo scorso 20 ottobre aveva colpito la Valcanale.

Nel periodo di cinque mesi presi in esame la media giornaliera di passaggi di ciclisti è stata di 90 nei giorni feriali, di 330 nei festivi e nei fine-settimana. Enorme afflusso di appassionati provenienti dalla vicina Slovenia, poco meno della metà del totale, che hanno cercato di emulare l’impresa di Roglič.

La strada forestale del Monte Lussari è accessibile ai ciclisti, nei periodi in cui è aperta, solo per la tratta in salita. La discesa non può essere effettuata in bicicletta. Nella fase di ritorno alla base gli appassionati devono scendere a piedi, con la bici a mano. Si è riscontrata solo qualche violazione, pari al 7% dei frequentatori, regolarmente sanzionata.   

Il Monte Lussari il giorno della ventesima tappa del Giro d’Italia 2023