Parigi-Brest-Parigi, una storia vecchia quanto quella della bicicletta. Gli eroi della leggendaria ultracycling francese, che prende il via domenica 20 agosto, saranno quasi 7.000 e 7.000 saranno quindi anche le biciclette per le quali i 1.200 chilometri del percorso diventeranno un’autentica passerella, una sorta di red carpet. Non ce ne sarà una uguale all’altra. Tutte attrezzatissime, però, perché la PBP impegna mediamente per non meno di tre giorni e sarebbe un azzardo abbandonarsi all’improvvisazione.
Quasi tutti i partecipanti cercheranno di evitare gli zaini, che ostacolano la traspirazione, costringono ad una postura scorretta e possono annullare parzialmente gli effetti della luminosità dei giubbini rifrangenti. Quindi spazio a borse, borsine e borsette, da manubrio, da telaio, da retro sella, tutte possibilmente con un design aerodinamico, anche se la Parigi-Brest non è competitiva è opportuno adottare gli accorgimenti tecnici che consentono di limitare il dispendio energetico. In forte calo l’uso delle borse laterali da montare nella parte posteriore della bici. I supporti sono troppo pesanti e quando si ricorre al fuori sella c’è il rischio di pregiudicare la stabilità.
Ma quanto pesa una bicicletta da Parigi-Brest-Parigi attrezzata con tutto ciò che va portato con sé, indumenti, alimenti, fari e faretti, pezzi di ricambio, attrezzi eccetera? Buona parte dei concorrenti dichiara un peso medio di poco inferiore ai 20 chilogrammi. Ma non sono pochi quelli che prendono il via con un carico ben maggiore.
Qui sotto una carrellata sulle bici già pronte per il controllo preliminare di Rambouillet e per l’interminabile ma indimenticabile cavalcata di 1.200 chilometri.






