Un anno e quattro mesi (con la condizionale) alla donna che ucciso Silvia Piccini

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Finisce con un patteggiamento: un anno e quattro mesi di reclusione, sospesi con la condizionale. Così si è chiuso il procedimento penale che vedeva imputata Valeria Martinuzzi, 36 anni, la donna che il 20 aprile 2021, al volante di un’Audi A1, investì Silvia Piccini, 17 anni, studentessa di liceo a Udine e promessa del ciclismo. Silvia si stava allenando lungo l’ex strada provinciale tra San Daniele e Rodeano: ricoverata a Udine, Silvia era morta due giorni dopo.

Le indagini hanno stabilito che l’auto viaggiava nella stessa direzione di marcia della ciclista, a una velocità tra i 95 e i 120 chilometri orari, in un tratto di strada dove il limite era di 90 km/h. «Una velocità inidonea a evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone – c’è scritto nel capo d’imputazione – e non adeguata alle caratteristiche della strada curvilinea e con presenza di un’intersezione».

L’ipotesi di reato a carico della donna era quella di omicidio stradale, a cui si aggiungevano gli illeciti amministrativi dell’eccesso di velocità e della velocità pericolosa. Il patteggiamento prevede lo sconto fino a un terzo della pena. Il gup del tribunale di Udine, Carlotta Silva, ha applicato la pena così proposta dal legale e comprensiva della sanzione amministrativa di 300 euro per violazione del codice della strada. Il giudice ha inoltre disposto la sospensione della patente per tre anni.
In aula erano presenti i genitori di Silvia, il fratello, la sorellina e i nonni. Ora la vertenza prosegue in sede civile, ai fini risarcitori.