Hookless e Spada Bike: le Tivan 38 Disc corrono verso il futuro

Le Tivan 38 Disc di Spada Bike sono ruote moderne dal profilo intermedio e non soffrono il vento laterale
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Il termine hookless fino a qualche anno fa era concepito con molta diffidenza dai ciclisti. Del resto, l’allontanamento dalla propria comfort zone, dai concetti che ormai si danno per certi, è sempre per certi versi problematico. Ma pian piano questa tipologia di costruzione per i cerchi da strada si sta affermando sul mercato, grazie a grandi marchi che stanno muovendosi in questa direzione. Direzione scelta anche da un’eccellenza italiana nel mondo delle due ruote: Spada Bike.

Proprio in questi giorni stiamo testando le Tivan 38 Disc, wheelset di altissima gamma, disponibile con cerchio di tipo hookless (clicca qui per guardare il video di presentazione di questo wheelset). Il marchio lombardo (di Tirano), nato dall’intuizione del progettista Corrado Spada, ha sposato la tecnologia hookless (la costruzione dell’interno del cerchio senza il classico “dentino”), facendo anche comunicazione, spiegando a chi pedala le peculiarità che comporta questa tipologia di costruzione del cerchio. Acquistare una ruota Spada Bike non significa soltanto avere un prodotto di altissima gamma, ma anche avere un contatto diretto con il produttore, assistenza diretta e nessun intermediario.

– Corrado, parliamo delle Tivan 38 Disc.
– Sono ruote moderne, d’alta gamma, per chi cerca il meglio. Se vogliamo fare un raffronto con la tecnologia delle auto, in questo caso stiamo parlando di prodotti, per materiali, test e realizzazione, da Formula Uno.

– Perché la scelta hookless?
– L’abbiamo sposata in Mtb molti anni fa a da un paio di anni la proponiamo anche su strada. La ricerca fa il suo corso e noi non possiamo aspettare. Non si tratta soltanto di hookless. Quello delle Tivan 38 è un cerchio al passo con i tempi, con canale largo e profilo adatto a tutte le condizioni. Apre la via a un nuovo ciclismo, fatto di pressioni più basse, che nulla toglie all’aspetto della prestazione.

– Hookless è ovviamente legato a doppio filo ai tubeless?
– Esatto. Un cerchio hookless va utilizzato esclusivamente con i tubeless. E quindi, per farlo rendere al meglio, magari con l’aggiunta di lattice per la prevenzione delle forature. E questo passaggio spaventa ancora molti ciclisti. Ma non ci sono ragioni per essere ancora contrari. Ormai li usano anche i professionisti in corsa, vedi la Parigi-Roubaix di quest’anno vinta da Dylan Van Baarle, proprio con gomme tubeless.

– C’è ancora molto scetticismo su questo aspetto…
– E’ vero. Molti ciclisti purtroppo non hanno ancora capito i possibili vantaggi nel passare a tubeless montandoli su cerchi senza dentino interno. Solo una volta che ne hai capito le peculiarità puoi fare una scelta.

– Per questo le Tivan 38 Disc sono disponibili anche con cerchio tradizionale?
– Sì, esatto. Noi le raccomandiamo hookless, ma se uno vuole, può prenderle con cerchio “tradizionale” nella versione clincher.

– Quindi, quali sono i vantaggi dell’hookless?
– Possiamo riassumerli in pochi concetti: una minore pressione di esercizio, una maggiore comodità di marcia e anche minor rischio di forature.

– Ci sono vantaggi anche sulla robustezza del cerchio?
– Si, certo. Il cerchio ha una struttura più snella e solida. E’ più robusto, soprattutto quando parliamo di cerchi in carbonio. Inoltre c’è meno peso a livello periferico, che è quello che conta nella pedalata. Il nostro cerchio, in carbonio T800, è costruito con fibre continue che lavorano tutte in trazione, con spessori sottili. Meno materiale, meno criticità. Inoltre, noi forniamo le nostre ruote con nastro tubeless e valvole già istallati.

– Si riesce in questo modo anche ad abbattere il peso del cerchio?
– Assolutamente sì. Ma la forza delle Tivan 38 Disc a livello di peso è rappresentata anche dai nuovi mozzi Hertz, con standard a sei fori. Hanno il corpo in carbonio e le flange in Ergal. Lo standard a sei fori permette di utilizzare inoltre dischi più leggeri e stabili, ma secondo noi anche più affidabili.

– Inoltre, le vostre ruote devono superare test rigorosi…
– E’ l’unico modo per ottenere ruote leggere, rigide e allo stesso tempo robuste. Il segreto è lo Spada Lab, un laboratorio, con macchinari brevettati, autoprogettati e autoprodotti. Qui si effettuano i più severi test di lunga durata su ogni ruota.

– Tornando alle pressioni, di che valori parliamo?
– Su questo concetto possiamo aprire un dibattito. I ciclisti spesso hanno bisogno di un numero di paragone, ma non è certo valido per tutti. Noi forniamo un valore di riferimento, ma poi ognuno deve trovare il “suo”. Quando parlo di pressioni inferiori, intendo sotto alle 5 atmosfere, un concetto che molti granfondisti ancora faticano a capire. Parliamo di 4,2 atmosfere per un tubeless da 25-26 millimetri e 3,5 circa per un tubeless da 28 millimetri.

– Il canale largo aiuta in questo caso?
– Tantissimo. Le Tivan 38 Disc in versione hookless (clicca qui per scoprire il modello Blade Disc) hanno un canale interno di quasi 23 millimetri, che aumenta la sezione del tubeless. Un pneumatico da 26 millimetri in questo caso viene a misurare anche 30 mm, poi molto dipende dai modelli. Noi invitiamo sempre i ciclisti a fare una prova, quella di scegliere la pressione della gomma posteriore in base alla “pancia” che si vede quando ci si siede in sella. Si può scendere con la pressione fino a che la gomma dietro non “spancia “ leggermente. La gomma deve reagire, ma non scomparire. La pressione anteriore poi va diminuita del 20-30 per cento.

– Detto questo, perché allora c’è ancora questa cautela nel passare a hookless e tubeless?
– Perché non abbiamo ancora capito questo nuovo concetto di ruota. Molti sono spaventati dal montaggio dei tubeless poiché sono più ostici da tallonare e richiedono un compressore, ma con una buona manualità non c’è alcun problema. L’utilizzo del lattice su strada per molti è ancora un tabù. E in più c’è poca chiarezza, anche sui pneumatici da poter utilizzare.

– In riferimento alle pressioni?
– Esatto. In tanti continuano a concepire le gomme soltanto con pressioni superiori a 6 atmosfere.

– In questo caso però, le diciture sugli pneumatici a volte non sono fuorvianti?
– Certo. Mentre per il cerchio esiste una misura delle dimensioni specifica, definita in Etrto (European Tire and Rim Technical Organization, ndr) e espressa in millimetri, le gomme ancora non hanno una vera e propria unità di misura.

– Per i cerchi hookless il limite di gonfiaggio è di 5 atmosfere?
– Sì, ma alcuni pneumatici tubeless, benché siano adattissimi a cerchi hookless, continuano a riportare sulla spalla delle pressioni di gonfiaggio troppo alte. Servirebbe una tabella descrittiva che indica, per ogni componente, la pressioni di gonfiaggio in base a cerchio e tipologia di utilizzo. Magari, dato che in passato abbiamo realizzato dei video tutorial sul montaggio dei copertoncini, ci lavoreremo proprio noi.

– Sarebbe importante per fidelizzare ancor più il cliente…
– Il rapporto diretto è fondamentale. Dietro a Spada Bike non c’è solo progettazione 3D e controllo di ogni componente. Ci sono ingegneri e tecnici, che rispondono alle domande di chi pedala sui nostri prodotti. E’ uno dei segreti per migliorare. Ed è anche l’unico modo per far sopravvivere i prodotti artigianali in un mondo che vive di standardizzazioni e di mercati fatti di grandi quantità.