Anche quest’anno, alla sua quarta edizione, la Gran Fondo Michele Scarponi 2022 / Strade imbrecciate proporrà la scalata del Monte San Vicino, più o meno a metà percorso, dal versante orientale. Il tracciato comprenderà anche altre ascese, nonché, appunto, due tronconi sterrati, ma la vera selezione avverrà presumibilmente su questa montagna a forma di trapezio dai panorami mozzafiato. L’appuntamento nelle Marche per ricordare il grande campione di Filottrano è per il 2 ottobre: i segreti del percorso, l’altimetria e l’analisi tecnica delle salite principali, sono tutti su quicicloturismo.
Gran Fondo Michele Scarponi 2022: il 2 ottobre si ricorda l’Aquila di Filottrano. I percorsi e le salite
La Scarponi, originariamente in calendario per domenica 25 settembre, è slittata a domenica 2 ottobre per via delle elezioni politiche. Avrà tre percorsi, due agonistici (135 e 90 chilometri) ed uno turistico (70 chilometri). Il lungo della Scarponi è molto impegnativo, con ben 3.200 metri di dislivello. Quasi assente la pianura. Dopo 14 chilometri, fra Tavignano e Vecchiarelli, si affronterà la prima tranchée imbrecciata: 900 metri con pendenza media del 4%.
La prima verà salita sarà invece quella che da Pianello porta a Maiolati-Spontini, sulle colline ad ovest di Jesi, 6 chilometri al 5,5%. Seguirà il tratto interlocutorio che condurrà all’inizio del San Vicino. Si salirà da Castel San Pietro e si scenderà ad Apiro. Il finale riserverà la breve salita di Villa Pozzo (2 chilometri al 7%) affrontata dal Lago di Castreccioni e la seconda e ultima porzione di strada bianca, 1.900 metri con il 4% di pendenza media, posta a poco più di 10 chilometri dal traguardo di Filottrano, anch’esso posto al termine di una breve ascesa.
La salita clou? Il Monte San Vicino, dall’atmosfera magica
Ma analizziamo nei particolari la salita clou della Gran Fondo Michele Scarponi 2022, quella che culminerà ai 1208 metri del Monte San Vicino, una salita dall’atmosfera magica, in cui i tratti all’ombra si una straordinaria faggeta si alternano a quelli panoramici allo scoperto. La vetta si può raggiungere da quattro diversi versanti. La gara di Filottrano ha scelto quello di Castel San Pietro, il più irregolare. Altre strade provengono da Frontale, Matelica (Braccano) e Poggio San Vicino. è una salita nervosa e capricciosa, che si sviluppa a gradoni, caratterizzata da continui cambi di pendenza, quindi di difficile interpretazione. Misura 11 chilometri e 500 metri ed ha una pendenza media del 7,2%.
La compongono cinque porzioni ben distinte. La prima (3 chilometri) è molto impegnativa (9,2% di media) anche perché comprendono diversi passaggi a doppia cifra (pendenza massima del 14%) ed è subito seguita da mille metri interlocutori nei quali si sale a singhiozzo (anche qui pendenze notevoli, sino al 12%) e si incontrano addirittura due brevi tratti con pendenza negativa. La fase successiva ha pendenze contenute, 5,4% di media su 3 chilometri, poi arriva la parte più ostica, 2 chilometri al 9% con due-tre punte al 12%. Nell’ultimo tratto, infine, 2 chilometri e mezzo in tutto, la pendenza si attesta poco sopra il 5% ma qua e là si incontra ancora qualche passaggio all’8%.