Con il nuovo 105, Shimano allarga la gamma Di2 a 12 velocità

Il cambio posteriore dello Shimano 105 Di2 12v
Il cambio posteriore dello Shimano 105 Di2 12v
Tempo di lettura: 6 minuti

La nazionale italiana di calcio si era appena laureata campione del mondo in Spagna, 40 anni fa, quando Shimano nel 1982 presentò la prima edizione del 105. Gruppo che da sempre ha coabitato con l’Ultegra (una volta conosciuto come “600”) nel gradino della cosiddetta media gamma. L’Ultegra sempre molto vicino al top, soprattutto in tempi recenti, l’altro pensato per una fascia di prezzo inferiore ma in ogni caso forte di tutte le soluzioni tecniche che si potevano trovare negli altri due.

La storia si ripete anche oggi, giusto a 40 anni da quel trionfo al Santiago Bernabeu. Se ricordate bene, lo scorso anno Shimano presentò i nuovi Dura Ace e Ultegra a 12 velocità. E allora, come avviene praticamente da sempre ed “a cascata”, il 105 si aggiorna con gli stessi contenuti tecnici ma a fronte di materiali diversi.

La dicitura esatta è Shimano 105 R7100 Di2, che offre pertanto 12 velocità al posteriore e anche la trasmissione elettromeccanica: prima volta in assoluto per il 105. Che in questo modo diventa più che mai un’alternativa estremamente appetibile per biciclette dalla fascia di prezzo che in questo caso (ipotizziamo) si aggirerebbero tra i 2.500 ed i 4.000 euro di prezzo. Magari non al top in quanto a peso complessivo, ma pur sempre dotate di trasmissione elettromeccanica, andando in diretta concorrenza con un altro gruppo elettromeccanico a 12 velocità, lo Sram Rival eTap Axs.

Shimano 105, l’erede designato

La piattaforma la si può considerare sostanzialmente identica a quella di Dura Ace e Ultegra, seppur come accennato in precedenza con materiali diversi che finiscono per incidere sul peso complessivo del gruppo.

Il sistema è semi-wireless, e dunque dispone sempre di una batteria interna che alimenta i due deragliatori, anteriore e posteriore. Gli impulsi dai due comandi arrivano invece tramite trasmissione wireless, mediante un protocollo sviluppato e codificato dalla stessa Shimano. Questo significa che ci sono due cavi in meno da far transitare internamente ai telai ed ai manubri, e la riteniamo una scelta estremamente ponderata da parte del colosso giapponese. Infatti ormai anche nella media-bassa gamma c’è la richiesta di linee estetiche quanto più possibile pulite, senza dimenticare la grande diffusione dei manubri integrati.

Poi, tramite l’applicazione E-Tube Project si possono gestire diversi parametri legati al funzionamento della trasmissione, e ci riferiamo alla regolazione della velocità del deragliatore posteriore, alla modifica del numero di salti di pignone, e al poter utilizzare la modalità di cambio sincronizzato e semi-sincronizzato. Sostanzialmente, tutto come per Dura Ace e Ultegra…

Complimenti per la trasmissione

Quel rapporto in più, dagli 11 della versione meccanica, dove trova lo spazio? Lo spessore degli ingranaggi rimane lo stesso, 1,6 millimetri, ma viene modificato lo spazio tra di loro, che passa da 2,18 a 1,95 millimetri. Una riduzione di 0,23 millimetri a cui si aggiunge anche l’utilizzo di una catena dalle maglie più strette, e la cassetta che qualche decimo di millimetro lo recupera espandendosi in maniera infinitesimale verso l’esterno e verso l’interno. Pur sempre mantenendo la compatibilità con tutti i telai in commercio.

Una scelta che Shimano ha però mantenuto è stata quella di proporre le 12 velocità esclusivamente a gruppi elettromeccanici, e non meccanici che rimangono a 11 velocità. Il motivo è presto detto: le tolleranze diventano talmente basse che, per avere una trasmissione fedele e veloce, non si può prescindere dalla precisione di un elettromeccanico. In quanto non risente di fattori esterni come tensione del cavo, lubrificazione delle guaine, forza di azionamento delle leve e quanto altro…

Gli elementi dello Shimano 105

Andiamo allora a vedere nei dettagli gli elementi che compongono questo nuovo Shimano 105. Iniziamo dalla guarnitura, in alluminio con pedivelle cave Hollowtech II, con una combinazione di corone attualmente disponibile in 50-34 e successivamente anche con il 52-36, la cosiddetta mid-compact che ha preso definitivamente il posto del vecchio 53-39.

Le cassette pignoni saranno due: la 11-34 di base, e la 11-36 che arriverà anche in questo caso successivamente sul mercato. Riescono a proporre sviluppi metrici anche inferiori all’unità e si rivolgono dunque ad un pubblico eterogeneo senza escludere a priori il gravel. Inoltre sono perfettamente compatibili con le ruote libere a 11 velocità, in modo da poter riutilizzare vecchi set con il nuovo gruppo.

I due deragliatori rappresentano il cuore, insieme ai due comandi anteriori, del sistema Di2. Quello posteriore gode della tecnologia Shadow ed è dunque perfettamente compatibile con le cassette 11-34 e 11-36 a cui abbiamo fatti riferimento poco fa.

Nel caso dei due comandi al manubrio sono ovviamente diversi alle serie precedenti Di2. Infatti devono trasmettere wireless gli impulsi al cambio posteriore, che è il vero “cervello” di tutto il sistema. Così contengono le batterie che alimentano questo protocollo, non una come per Ultegra e Dura Ace ma due comuni pile a bottone CR1632, la cui durata è di circa 3 anni. La testa del comando e l’accessibilità ai pulsanti sono state inoltre migliorate ergonomicamente.

Una frenata silenziosa e potente

Quando testammo il nuovo Dura Ace, glorificammo e non poco il nuovo impianto frenante in quanto fedelissimo, efficiente e molto preciso. Anche quello del 105, rispetto alla versione meccanica, è stato reso più silenziosopotente e più facile da mantenere efficientemente in funzione, pur non disponendo della tecnologia Servo Wave.

Il design della zona superiore delle leve favorisce un accesso rapido alla frenata con una zona di controllo più ampia, allo stesso tempo lo spazio tra pastiglia e rotore è più esteso del 10 per cento. Questo a garanzia della massima silenziosità di funzionamento, allontanando anche la possibilità di contatti tra dischi e pad, che tanto infastidiscono i ciclisti su strada.

Anche il processo di spurgo dell’impianto è stato migliorato e reso più intuitivo grazie alla possibilità di essere eseguito senza rimuovere la pinza dal telaio.

Pesi e disponibilità

Iniziamo con i pesi: il nuovo Shimano 105 Di2 12 velocità (completo) pesa 2.953 grammi, che sono 285 in più rispetto all’Ultegra Di2 12v e 557 rispetto al Dura Ace Di2 12v. Un gap dunque estremamente ridotto rispetto al passato, che si concentra in particolare su cinque elementi.

Confrontiamoli subito col Dura Ace. Cassetta (+144 grammi), cambio posteriore (+87), deragliatore (+46), guarnitura (+75) e comandi al manubrio (+73) insieme sommano ben 425 dei 557 grammi di differenza con il top. E si capisce anche dove andare ad intervenire eventualmente se si vuole abbattere un po’ il peso della propria bici. Se lo si vuole fare, chiaramente…

Il raffronto con l’Ultegra appare ancora più vantaggioso. Cassetta (+64 grammi), cambio posteriore (+40), deragliatore (+26), guarnitura (+54) e comandi al manubrio (+32) qui sommano 216 dei 285 grammi totali di differenza.

Dunque un’alternativa mica male al top non solo sulle biciclette complete, ma anche in ipotesi aftermarket, dato che costerebbe di listino circa 1.500 euro. Il nuovo Shimano 105 sarà disponibile a partire da settembre.

Ed infine, le ruote…

In coda all’ufficializzazione dello Shimano 105 Di2, entrano in gamma due nuove ruote in carbonio, che si affiancano alle C36 e C50 già presentate la scorsa estate. Si tratta delle C32 e C46.

Per entrambe il canale interno è da 21 millimetri, ma con profili rispettivamente da 32 e 46 millimetri. Dunque una più indicata per le salite o per percorsi dai dislivelli consistenti, e altre invece più allround.

Sono entrambe tubeless ready, a cambiare a questo punto è solamente il peso. La C32 segna alla bilancia 1.504 grammi, la somma dei 665 dell’anteriore e degli 839 della posteriore. La C64 pesa 1.612 grammi, divisi tra i 719 dell’anteriore e gli 893 della posteriore.

Per maggiori informazioni:
bike.shimano.com