Freddo in bici: ma perché mani e piedi ci fanno così soffrire?

Il Freddo alle mani in inverno è una vera e propria condanna per gli amanti della bicicletta
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Mani insensibili e piedi ghiacciati sono la vera condanna di molti appassionati durante il periodo invernale. Seppur la tecnologia dell’abbigliamento abbia fatto passi da gigante, il freddo in bici è ancora un tabù tra chi pedala a basse temperature.

Conoscere il proprio termostato interno 

Innanzitutto, per capire perché le nostre mani e i nostri piedi sono particolarmente sensibili al freddo, dobbiamo imparare a capire come reagisce il corpo a un calo di temperatura. Il corpo umano infatti ha un intervallo di temperatura ottimale in cui tutto funziona al meglio, dai processi cellulari di base fino ai movimenti motori vigorosi. Se si scende al di sotto di tale intervallo in caso di freddo, o si va troppo in alto in caso di caldo, quei processi iniziano a interrompersi. Fortunatamente, i nostri corpi hanno una serie di risposte adattative molto specifiche al freddo, che ci aiutano a sopravvivere in condizioni difficili. 

La pelle, che trasmette informazioni al centro di termoregolazione del cervello, quando rileva un cambiamento della temperatura, fornisce un avvertimento precoce di un potenziale calo della temperatura corporea. L’ipotermia si verifica quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 35 gradi, mentre il gelo o il congelamento possono verificarsi quando la pelle, che ha 10 volte più recettori del freddo che del caldo, è esposta a temperature sotto zero. 

Mani fredde e cuore caldo 

I primi segnali possono essere la classica “Pelle d’oca” o tremolii involontari. I brividi infatti sono causati da contrazioni involontarie dei muscoli scheletrici. Queste contrazioni rapide consumano energia e aiutano a generare il calore aggiuntivo richiesto dal corpo.  La vasocostrizione periferica (o congelamento delle dita), si verifica quando i vasi che normalmente trasporterebbero il sangue caldo dalla testa ai piedi, costringono il sangue al centro del corpo per garantire il corretto funzionamento degli organi vitali.  La percezione del freddo poi cambia da soggetto a soggetto. Inizialmente si pensava, che avere una buona dose di grasso fungesse da “isolante”. In realtà a fare la vera differenza sono gli stessi muscoli che producono calore e svolgono un ruolo fondamentale oltre che di protezione 

Continuare a muoversi è il vero segreto 

Non sorprende che la chiave per stare “al caldo” sia attraverso l’attività fisica. Se ti muovi, i tuoi muscoli consumano energia contraendosi  

Tuttavia, questo non è l’unico consiglio per combattere il freddo a mani e piedi. Eccone altri…

Freddo in bici: altri 5 consigli per tenere al caldo mani e piedi quando si pedala in inverno 

1. Resta sciolto: mentre la vasocostrizione è la difesa naturale del corpo contro il freddo, i ciclisti possono adottare misure per alleviare gli effetti della contrazione dei vasi sanguigni, o almeno non aggravarli. La contrazione prolungata di una presa stretta rende più difficile far entrare il sangue in quelle aree. Avere una postura morbida e sciolta, aiuta la circolazione sanguigna.

2. Questione di materiali e di accessori: investire in una gamma di guanti invernali o stratificare i guanti in base alle condizioni aiuterà a stare al caldo, con qualsiasi condizione atmosferica. Lo stesso vale per i piedi. La scelta tuttavia non ricade solo nell’abbigliamento che scegliamo, ma anche dagli accessori della nostra bici. Un parafango per evitare schizzi di acqua per esempio è largamente consigliato in inverno.

3. La pausa caffè: la pausa caffè a metà allenamento può essere la salvezza in una giornata fredda e bagnata. Tuttavia anche uscire dal caldo bar e tornare in sella alla bici può essere una prospettiva scoraggiante. Non allungare troppo la pausa caffè è un ottimo compromesso

4. La scelta dei percorsi: Scegliersi un percorso in base alle condizioni meteo in inverno è fondamentale. Di norma bisognerebbe evitare le zone nebbiose (sia per il freddo che per la sicurezza nostra ed altrui). Non da ultimo, anche fare salite troppo lunghe implicherà una successiva discesa lunga, effettuata con indumenti bagnati di sudore e rimanendo per diversi minuti esposti al freddo senza possibilità di muoverci più di tanto. Questo andrebbe evitato. Ripieghiamo su percorsi più riparati e meno esposti da agenti atmosferici. Per le salite lunghe, ci sarà tempo.

5. Quando torni a casa: quando si rientra da un’uscita fredda, la tentazione di scongelare le mani o i piedi sotto un rubinetto aperto o un asciugacapelli è alle stelle: non fatelo. L’improvviso cambiamento di temperatura può essere estremamente doloroso. Si dovrebbero riscaldare delicatamente le estremità. Esercizi di stretching e movimenti delle articolazioni per far circolare il sangue sono i consigli più utili fino a che la temperatura corporea non si sarà stabilizzata.