Giovanni Prosperi alla Race Across: l’American Dream dell’ultracyclist di Sora

Gianni Prosperi, l'ultracyclist di Sora che ha realizzato l'impresa alla Race Across America
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Chi conosce Giovanni Prosperi, sa che l’impresa realizzata alla Race Across America è un sogno, un desiderio che arriva da molto lontano. Dalle prime uscite in bici con partenza dalla sua città d’origine, Sora in provincia di Frosinone a pochi chilometri dall’Abruzzo, dove quella che all’inizio poteva sembrare un’idea pazza, chilometro dopo chilometro è diventata un’avventura meravigliosa. Giovanni Prosperi ha conosciuto il ciclismo quattro anni fa e con gli altri appassionati ha condiviso momenti di puro divertimento in sella. Marco De Ciantis, uno dei suoi migliori amici, lo ha seguito giorno dopo giorno alla Race Across America, ascoltandolo in diretta come un direttore sportivo in ammiraglia e spronandolo a non mollare mai. Otto giornate memorabili che oggi riviviamo, in esclusiva, su quicicloturismo.it.

Giovanni Prosperi: da Sora alla Race Across America. Storia di un’impresa

Marco De Ciantis ci racconta di un vero e proprio magico disegno sportivo: «Gianni va in bici da quattro anni. Il miracolo della bici che cambia le persone, le stravolge e le migliora. Da quel momento non è più sceso dalla sella e subito gli sono piaciute le lunghe distanze. Fino a due anni fa, abbiamo pedalato quasi sempre insieme e a Gianni piace pedalare senza limiti, anche in notturna. Si è fatto qualche garetta qui in Italia, tra cui la Race Across Italy. Un vero leone delle ultra-marathon. Poi ha conosciuto questa ragazza su Instagram e si è sposato in America».

La Race Across America rappresenta la punta dell’iceberg di uno sport molto apprezzato negli States e alla quale Prosperi è arrivato dopo mesi di duri allenamenti e preparazione mirata: «L’America ha un grande movimento sulle Ultra e ha trovato terreno fertile per i posti da visitare: ha partecipato a un paio di gare di qualificazione alla Race America, la Silver State Cycles e la Hoodoo 500. La sua intenzione era quella di fare la RAAM da solo, magari l’anno prossimo. Invece gli si è presentata l’occasione con Philippe May, uno svizzero che si è ritrovato senza compagno per la Race Across America e ha trovato in Gianni il compagno d’avventura ideale. Sono partiti il 19 giugno da Ocean Side e hanno concluso la Race Across in circa 8 giorni e 14 ore».

Come i migliori servizi radiocorsa delle gare, gli aggiornamenti tra Marco e Gianni sono stati costanti e appassionanti. Il meteo e i suoi repentini cambiamenti, hanno reso il risultato finale epico: «Durante i nove giorni di gara, c’è stato un continuo scambi di messaggi vocali, dove ha raccontato le sue sensazioni e come si è svolta la giornata con le varie vicissitudini tra intemperie, i 50°C nel deserto, le alluvioni, le tempeste di pioggia e i tornado: attraversare l’America significa attraversare tutti gli estremi delle stagioni. Siamo stati sempre in contatto. Lui è il migliore amico».

Adesso tutti lo aspettano a Sora per celebrare Gianni Prosperi che non si ferma di certo qui: «Non parliamo di una Gran Fondo, in nove giorni succede un’infinità di cose. Sta facendo delle cose mai viste, in quattro anni finire una RAAM in coppia, è un’impresa storica. Fare una RAAM in coppia, prima di farla da solo, significa capire ogni minimo particolare e strutturare poi il team ideale con l’affiatamento giusto. L’allenamento anche è massacrante: altura perché si arriva sopra i 3000 metri, caldo perché si arriva a 50°C nel deserto, distanze, gli imprevisti e le crisi all’ordine del giorno sono dietro l’angolo. Un impegno grande anche a livello economico. Gianni è diventato anche vegano, ci crede fino in fondo e i risultati gli danno ragione. Al 99% tornerà a Sora a settembre, prima non ha potuto a causa della pandemia. Lo aspettiamo per festeggiare insieme».