Dorina Vaccaroni a un passo dall’impresa: «Grazie a tutti, ho dato il massimo»

Dorina Vaccaroni, ha sfiorato l'impresa alla Race Across America. Qui in una foto d'archivio
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Dorina Vaccaroni ce l’ha fatta. Anzi no. Una inesorabile flessione nell’ultima parte del percorso le ha impedito di portare a termine la Race Across America nel tempo massimo. Il traguardo di Annapolis l’ha tagliato comunque , ma qualche ora dopo la chiusura dei cancelli. La sua resta comunque una grandissima impresa. Ha coperto i 4.888 chilometri, dall’Oceano Pacifico all’Atlantico, in 13 giorni e 2 ore.

Con una media di 373 chilometri al giorno. In un’edizione della RAAM molto atipica, forse conseguenza della pandemia. Nella categoria individuale i partecipanti sono stati soltanto 12. E, di questi, soltanto 3 hanno completato con successo la massacrante prova. Due americani ed una canadese. E’ stata proprio Leah Goldstein a realizzare il miglior tempo assoluto: 11 giorni, 3 ore e 3 minuti. Ha raggiunto Annapolis molto prima dei due uomini finisher. Il più veloce dei due, Erik Newsholm, ha impiegato quasi 18 ore più di lei. Tra i ritirati eccellenti anche l’esperto Valerio Zamboni, un italiano che gareggia però da anni per i colori del Principato di Monaco. 

La Coast to Coast è stata portata a termine da Gianni Prosperi, un ultracycler di Sora che ha preso parte, ma sotto la bandiera della Svizzera, alla categoria “coppie”, nella quale i due concorrenti si alternano sul percorso. Con il suo compagno Philippe May hanno concluso in 8 giorni e 14 ore.

Il maggior numero di partecipanti all’edizione 2021 della RAAM si è concentrato nelle categorie team: 9 squadre al “via” nella prova a quattro, 3 squadre nella prova a otto.

Dorina Vaccaroni comunque soddisfatta della sua impresa, anche se nella griglia ufficiale della RAAM resta lapidario l’acronimo DNF, do not finish. Così l’ex campionessa di fioretto ha commentato sui social: “Grazie a tutti gli amici che mi hanno sostenuto in questa indimenticabile avventura. Sono arrivata. Forse un po’ in ritardo. Ho pedalato fino in fondo i miei quasi 5.000 chilometri, con 43 mila metri di dislivello, in 13 giorni. Ho lottato con me stessa, con le mie forze, con il sonno e con la mia crew, che non mi ha seguito come avrei voluto. L’ho fatta con il cuore, questa RAAM, con amore per lo sport e per la vita e anche per la mia mamma e per i miei amici animali. Già pronta a mettere nel mirino una nuova magica avventura, stavolta con una crew vera. Grazie a tutti”.