Giornata Mondiale della bicicletta, che voglia di pedalare! Ecco 10 step per esser pronti in 10 minuti

Giornata Mondiale della Bicicletta. Che voglia di pedalare!
Tempo di lettura: 5 minuti

Oggi è la giornata mondiale della bicicletta. Se avete voglia di pedalare e il vostro mezzo è rimasto chiuso per troppo tempo in garage, ecco come rimetterlo in marcia in un lampo. La bella stagione, la voglia d’aria aperta, perché no anche la concomitanza con la giornata mondiale della bicicletta del 3 giugno. C’è un’incredibile voglia di pedalare che pervade l’aria e ne siamo tutti testimoni.

L’occasione è quella giusta per rimettersi in sella, ma magari la vostra bicicletta è rimasta chiusa in garage per qualche mese e deve essere rimessa in marcia. 

Eccovi allora 10 facili passaggi, praticabili praticamente da tutti, per essere pronti nel giro di 10 minuti d’orologio. 

1) La pressione delle gomme

Se la bicicletta è rimasta troppo tempo chiusa in garage, le gomme avranno sicuramente perso la loro pressione originaria. Se non saranno a terra, poco ci manca. 

Mano alla pompa dunque. Se disponete di un modello con il manometro regolate alla pressione consigliata che trovate sul fianco del copertone senza mai superarla. Altrimenti metodo vecchio ma sempre valido: gonfiate sino a che pigiando forte con il dito non troverete una tenace resistenza all’affondamento.

2) Lo stato delle coperture

Una copertura, anche di ottima qualità, col tempo si degrada, come del resto tutti gli oggetti che hanno una componente polimerica. In questo caso screpolature troppo evidenti possono portare a squarci istantanei, forature e anche cadute. 

Verificate attentamente lo stato della gomma, se è troppo danneggiata sostituitela perché è l’interfaccia tra il mezzo e il terreno sul quale si pedala e ci si affida sostanzialmente ad essa.

3) I freni

Inutile sottolineare l’importanza dei freni. A meno che non siate dei messenger a New York che girano su biciclette a scatto fisso e senza impianto frenante, vi serviranno eccome. 

Verificatene il funzionamento agendo sulle leve e controllando che i due pattini arrivino regolarmente a toccare il fianco del cerchio. Se non siete capaci ad agire sulla tensione del cavo e sulla simmetria dei due patti, o se invece c’è un impianto a disco idraulico e non vi sentite sicuri con l’operazione di spurgo, portate la bici da un meccanico. Con i freni non si rischia.

4) L’altezza della sella

Pedalando con la sella posizionata troppo bassa si rischia di forzare troppo sulla parte anteriore delle ginocchia, se è troppo alta sui tendini posteriori. L’altezza della sella tra coloro che pedalano molto è sempre oggetto di regolazioni al millimetro.

Il metodo più semplice e veloce per rimettersi in marcia è invece questo: con il sedere sul sellino, dovete arrivare a toccare almeno con la punta dei piedi a terra. Non sarà il massimo in termini biomeccanici, ma credeteci che è efficace e molto vicino all’altezza perfetta. 

5) L’inclinazione della sella

Il piano sella, ovvero la sua sezione orizzontale, deve essere parallela al terreno. Per farlo occorre agire sul morsetto che la tiene fissata al cannotto. 

E a proposito di quest’ultimo, già che ci siete verificate che la sella sia anche dritta. Non guasterà.

6) Pulizia e lubrificazione

Polvere, residui di olio e grasso, sporcizia varia. Una bella pulita alla catena, anche “sommaria”, sicuramente migliorerà la resa della vostra pedalata. 

Il metodo più semplice e veloce che conosciamo è con uno straccio imbevuto di olio. Con quello e un po’ di energia cercate di togliere quanti più residui possibile, anche su catena e corone. Poi un filo di lubrificante nuovo sulla catena, che si fa girare su tutti i rapporti a disposizione, e il gioco è fatto. 

7) La trasmissione

Il cambio è la cosa più delicata da far funzionare correttamente, sia con il deragliatore posteriore che (se c’è) con quello anteriore. Se siete dei principianti o comunque non troppo avvezzi di meccanica, limitatevi solo ad una semplice verifica.

Se la catena fa fatica a risalire verso i pignoni più grandi, mentre scende in maniera secca e decisa verso quelli più bassi (o anche viceversa), potete eventualmente agire sulla vita di registro che regola la tensione del cavo. Girando in senso antiorario si “facilita” la risalita, in senso orario la discesa della catena.

Se non vi sentite sicuri di quello che state facendo, portate la bici dal meccanico.

8) Il manubrio

Regolate la zona anteriore in modo da assumere una posizione comoda, né troppo bassa né troppo alta. L’ideale è poter piegare un po’ le braccia per assorbire eventualmente qualche buca, ma senza trovarsele troppo stese altrimenti si forza con la schiena e con i tricipiti.

Ovviamente, ma non c’è neanche bisogno di dirlo, il manubrio deve esser regolato dritto. Un buon metodo, quasi infallibile, è (dopo aver trovato l’angolo di visuale giusto) verificare che la linea del mozzo e quella del manubrio siano parallele tra di loro.

9) Casco in testa

Il miglior alleato della vostra sicurezza è il casco. Ormai costano relativamente poco, anche se rispondenti a tutte le omologazioni di legge. 

Il sistema a rotellina dietro la testa, di cui tutti ormai sono dotati, ve lo terrà ben saldo in testa. Perdete un po’ di tempo per le regolazioni del cinghietto sottogola, in modo che non vi dia fastidio ma che deve esser sempre teso, e non “lasco”, altrimenti non serve a niente. 

10) Tra le auto

Qualsiasi sia la strada che andrete ad affrontare in bicicletta, non andate mai oltre le vostre capacità di guida. Non prendetevi inutili rischi se il mezzo non lo consente o non vi sentite sicuri.

E in mezzo alle auto? A parte le regole del Codice della strada, che vanno rispettate sempre, ricordatevi una parola d’ordine: essere prevedibili. 

Se chi divide la strada con voi ha bene chiaro quello che avete intenzione di fare e voi lo avvertite con buon anticipo, non ci saranno mai troppi problemi.