Oggi è la Giornata Mondiale della Bicicletta (che salverà il mondo)

La Giornata Mondiale della Bicicletta è stata istituita dall'Onu nel 2018. Foto d'archivio
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Jovanotti non ha mai smesso di pensare positivo: facciamolo anche noi. Soprattutto oggi, 3 giugno, nella Giornata mondiale della Bicicletta. Il senso di una giornata così lo ha messo nero su bianco l’Onu nel 2018, quando i 193 membri hanno stabilito che «l’unicità, la longevità e versatilità della bicicletta» non vanno trascurate, che la bicicletta è «in uso da due secoli e che rappresenta un mezzo di trasporto semplice, economico, affidabile e sostenibile» e che «promuove la preservazione ambientale e la salute». Pochi anni sono trascorsi da quel voto, ma oggi il senso di questa giornata assume significati ancora più profondi. Non più solo nelle strofe degli artisti: le istituzioni hanno ormai capito il valore della bicicletta per un mondo green. L’European Cyclists Federation, per esempio, ha recentemente inviato alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen una lettera firmata da 33 dei suoi membri per chiedere di dichiarare il 2024 Anno europeo del ciclismo. L’obiettivo, dicono quelli di ECF, è «informare e cambiare atteggiamenti». Perché «l’Europa ha bisogno del ciclismo ora più che mai». 

Omar Di Felice con le sue imprese cerca di capire e far capire il climate change. Credit: Omar Di Felice

Anche la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e bicicletta) sta dando il suo contributo. In occasione del 3 giugno ha istituito la campagna “Giornata Mondiale della Bicicletta, per una transizione accessibile, sana, inclusiva”, uno slogan inequivocabile per «ribadire la potenzialità di un mezzo di trasporto quale strumento ideale – e alla portata di tutti e tutte – per guidare una transizione accessibile e inclusiva nella mobilità e per ridurre la dipendenza dalle auto (e dai combustibili fossili) a partire dagli spostamenti quotidiani». Ancora oggi, FIAB coglierà l’occasione per sostenere la proposta di legge sulle città 30, altro tassello fondamentale per un mondo più green. E anche Strava e Uci hanno lanciato il loro programma: “Your Ride Counts” (la tua pedalata conta). Un programma fitto, dal 3 al 30 giugno, con l’obiettivo d’incoraggiare i ciclisti a pensare alla bicicletta come sport ma anche come mezzo di trasporto sostenibile da usare almeno due volte la settimana al posto della macchina.

FIAB coglierà l’occasione per sostenere la proposta di legge sulle città 30, altro tassello fondamentale per un mondo più green.

Nel 1869 il sindaco di Milano impose il divieto di circolazione alle biciclette sui Navigli perché «riesce pericolosa tanto alle persone che se ne servono, quanto al pubblico». Più tardi la bici è stata simbolo di aggressività e velocità (by Futuristi). E poi oggetto popolare, per operai, le donne, i giovani. Persino un oggetto di un valore incommensurabile per Antonio Ricci, la faccia sgraziata del film da Oscar di Vittorio De Sica, Ladri di biciclette. Per David Byrne, cantante dei Talking Heads, flaneur della bicicletta, le due ruote sono sempre state bellle perché inutili. Anche quell’epoca, in fondo, è finita. La storia cambia. Per fortuna. E oggi la bicicletta non è più solo una questione di libertà, figuriamoci di business. E’ diventata una forma di salvezza. Appena un anno fa, di questi tempi, Ipsos distribuiva i dati relativi all’utilizzo della bicicletta raccolti in 28 Paese, tra cui l’Italia. Poco confortanti: solo il 10% degli italiani la usa per andare al lavoro, e solo il 13% la usa come mezzo di trasporto principale sui tragitti brevi, entro 2 chilometri. L’88% pensa che la bicicletta sia importante per ridurre traffico e inquinamento, ma poi il 62% ritiene che andare in bici nella propria zona sia pericoloso, e finisce per prendere l’auto. Giornate come oggi ci ricordano che un altro modo (e un altro mondo) si può.