Le gioie e i dolori dello Zoncolan. Ma è veramente la salita più dura d’Europa?

La folla dei tifosi sullo Zoncolan nel 2018
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Se non l’avete fatta nemmeno una volta, non potete capire. Anche perchè descrivere la fatica di salire sul Monte Zoncolan con una bici da strada non è cosa facile. Bisogna allacciare gli scarpini e provare. Oggi, il Giro d’Italia torna li, sul monte delle Alpi Carniche che con “soli” 1.750 metri di quota (1.000 in meno dello Stelvio) ha fatto la storia del Giro d’Italia. Una strada dove non ci si può nascondere e dove tutti (campioni compresi) faticano veramente tanto.

E pensare che il versante che affronteranno oggi i corridori, da Sutrio (14,1 km all’8,5%), non sarà nemmeno quello più duro, perché la Corsa Rosa ha quasi sempre preferito l’ancor più terrificante versante di Ovaro, 10 km al 12%, quindi più breve ma con pendenze da vera e propria mulattiera.

Quando inizi a salire lo Zoncolan, più che pensare a vincere, vuoi solo che finisca…

Gilberto Simoni

Chi può non ricordare l’impresa di Ivan Basso nel 2010? “Gli occhi della Tigre“, così lo descrissero, mentre attorno a 80 mila tifosi (stimati) l’allora atleta della Liquigas precedette Cadel Evans e l’indimenticabile Michele Scarponi. Oggi, per via delle restrizioni Covid, non ci sarà la tribuna naturale dello Zoncolan gremita come eravamo abituati. Sarà uno stadio naturale a porte semi-chiuse…

Ma lo Zoncolan è la salita più dura d’Europa?

Lo chiamano Kaiser, perché, parola di chi ha scalato il Mortirolo, l’Angliru o il Mont Ventoux, è la salita più dura d’Europa. I numeri del resto parlano chiaro, le pendenze anche… Pensate che la pendenza massima registrata è del 22%.