Il 2021 sarà la consacrazione del Cicloturismo?

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Il fatto che dovremmo fare i conti ancora per diverso tempo con rigide regole per contrastare la Pandemia da Covid-19, implica a molte realtà del settore di riorganizzare i propri spazi, accettare meno prenotazioni e avere una capienza molto più ridotta degli spazi.

Gli stessi grandi eventi di ciclismo avranno grossi problemi di gestione. Ecco che allora lo sport all’aria aperta e la vacanza sui pedali potrebbe definitivamente prendere il sopravvento. Negli ultimi anni il mondo del Cicloturismo come vacanza attiva è cresciuto esponenzialmente in tutto il nostro paese e non solo. Anche chi fino a pochi anni fa ci credeva poco o niente, si è dovuto organizzare di conseguenza. Non c’è posto in Italia oggi che non sia anche un minimo strutturato per le biciclette.

La stagione estiva sulle Dolomiti ha indotti che si avvicinano sempre di più alla stagione invernale dello sci. Nelle zone di mare le stagioni sono ormai annuali grazie ai Bike Hotel e alla bicicletta. I primi a crederci veramente sono stati i romagnoli e a seguire poi tutte le altre zone costiere e laghi. Negli entroterra spopolano gli agriturismi e i viaggi a tappe da un luogo storico all’altro. Ne sono un esempio il Cammino di San Francesco, i Borghi più belli d’Italia e i Patrimoni dell’UNESCO di cui l’Italia è piena. Un’altra grossa mano poi, l’ha data il “Bonus Mobilità” che ha messo letteralmente in crisi il mercato delle consegne di biciclette.

Sì, il 2021 sarà senz’altro l’anno del Cicloturismo responsabile. Della vacanza sui pedali alla scoperta del nostro Bel Paese