La stagione delle Gran Fondo è nel pieno e ogni fine settimana offre l’occasione per pedalare su percorsi leggendari: adesso è il turno delle prove d’alta quota. Alcune delle prove più belle e iconiche si svolgono su montagne mitiche, dove la fatica incontra la bellezza della montagna ma anche un meteo imprevedibile.
Dopo aver pedalato di recente su percorsi impegnativi come la Marcialonga Cycling Craft e in previsione della Sportful Dolomiti Race, la Gavia & Mortirolo e la Granfondo Stelvio Santini, possiamo confermare quanto sia cruciale presentarsi al via con l’abbigliamento giusto.
Affrontare una giornata che inizia all’alba con 8-10 gradi e termina nel pomeriggio con oltre 25 gradi in fondovalle non è affatto raro. Le condizioni possono cambiare rapidamente tra la partenza e la vetta di un passo alpino, e avere con sé l’equipaggiamento corretto può fare la differenza tra godersi la giornata o soffrire inutilmente.
Gran Fondo ad alta quota: vestirsi con intelligenza
Il principio base resta sempre lo stesso: vestirsi a strati. Ma attenzione a non esagerare con capi troppo pesanti, soprattutto nelle prime ore. In salita il corpo produce molto calore e se si è troppo coperti si finisce per sudare in eccesso, inzuppando il primo strato. Quando poi la temperatura scende o si inizia a scendere di quota, l’umidità interna diventa un problema.
La scelta migliore è partire leggeri e prevedere strati protettivi da indossare solo in caso di necessità. In cima alle salite o nei tratti più esposti è importante proteggersi, ma sempre evitando che l’aria entri a contatto con il corpo sudato.
I capi chiave da portare nelle tasche
Ovviamente, la scelta dell’equipaggiamento dipende dalle condizioni della singola giornata: temperatura, meteo, quota massima raggiunta, orario di partenza e durata della prova. Tuttavia, ci sono alcuni capi che vale sempre la pena avere in valigia perché rappresentano una sorta di kit di sicurezza per affrontare qualunque evenienza.
Un gilet antivento leggero e compatto è praticamente insostituibile: protegge il busto dall’aria quando serve e si ripiega facilmente quando non è necessario. Una mantellina impermeabile, possibilmente traspirante, può tornare utile anche solo nei tratti in ombra o esposti al vento, soprattutto se la giornata è incerta. Manicotti e scaldamani sono accessori semplici ma estremamente versatili: si indossano in un attimo e permettono di regolare la protezione termica senza appesantire l’abbigliamento complessivo.
Anche una fascia per la testa o un sottocasco leggero possono fare la differenza nelle prime ore del mattino o in cima ai passi più alti. E se il meteo lo suggerisce, vale la pena mettere in tasca un paio di guanti leggeri a dita lunghe: non ingombrano e aiutano a mantenere il controllo della bici anche con mani fredde.
Meglio “leggeri“
Un errore comune è partire troppo coperti per “stare tranquilli”. In realtà, è più efficace iniziare con un assetto leggero, prevedendo però uno spazio nelle tasche per l’indispensabile. In salita ci si scalda rapidamente, mentre è nelle fasi successive ad esempio dopo una lunga sosta o al termine di una fatica intensa diventa fondamentale proteggere il corpo dal freddo e dall’aria.
E’ meglio evitare il cotone, che trattiene il sudore, e puntare su materiali tecnici traspiranti, asciugatura rapida e vestibilità aderente. L’umidità sulla pelle è il nemico numero uno quando il clima cambia rapidamente.