Suzuki Bike Day: il 14 giugno a Monza, nel tempio della Formula 1

Suzuki Bike Day
Lo start della quarta edizione del Suzuki Bike Day. Quest'anno da Imola ci si sposterà a Monza.
Reading Time: 4 minutes

Per la sua quinta edizione il Suzuki Bike Day (sabato 14 giugno) cambia e si sposta da uno storico autodromo a un altro. Si va da Imola a Monza, cambiando location ma mantenendo inalterato un format vincente che ha visto nelle ultime edizioni un numero incredibile di partecipanti, circa 2.700. Un format che include divertimento, relax, voglia di stare insieme, mettersi alla prova sulle salite e in pista. Ma soprattutto, fare del bene. Con la vostra partecipazione, infatti, potrete sostenere Dynamo Camp, il camp di terapia ricreativa sorto in Italia per i bambini affetti da patologie gravi o croniche. Proprio a Dynamo Camp sarà devoluto il ricavato dell’iscrizione dei partecipanti.

Ma perché questo cambio di location dopo i tre anni di grandi successi a Imola? Ce l’ha spiegato Andrea Henke, ingegnere e Direttore Commerciale Auto di Suzuki Italia, che avevamo già sentito lo scorso anno dopo l’evento (leggete qui la sua intervista).

La manifestazione, organizzata sotto l’egida ACSI Ciclismo, come ci aveva detto Andrea è nata da una sorta di paradosso. La voglia di un importante brand auto di restituire la strada a tutti, soprattutto ai ciclisti. Un’anomalia unica che ha colpito però nel segno. Sono già circa 1.300 gli iscritti per la manifestazione che si terrà sabato 14 giugno.

Andrea, quest’anno si cambierà molto rispetto al passato. Ma i numeri sono già importanti…

«Si cambia per la voglia di crescere ancora. In tantissimi si sono già iscritti alla quinta edizione del Suzuki Bike Day, segno che l’evento piace molto ed è entrato nel cuore della gente. Cinque anni fa abbiamo iniziato con un evento che aveva l’ambizione di donare un qualcosa indietro a chi ci sceglie. E questa volontà non è mai cambiata».

Da Carpegna a Monza. Ve lo aspettavate tutto questo successo?

«A Carpegna, nella prima edizione, l’evento era di soli 16 chilometri e ha ottenuto 350 iscritti. Talmente bella l’emozione provata che abbiamo pensato più in grande. E così è nata l’idea di trovare una location che potesse ospitare un pubblico più vasto. Si capovolge un po’ il rapporto brand cliente. Di solito siamo noi che chiediamo qualcosa al cliente, invece stavolta i ruoli sono differenti, è il casa automobilistica che offre qualcosa. Qualcosa di unico».

Perché un autodromo?

«A Imola siamo riusciti a creare un mix perfetto tra una location evocativa, come un autodromo di Formula Uno, mixata al territorio e al ciclismo. Imola era la scelta perfetta e siamo cresciuti tanto, pedalando sul tracciato dei campionati del mondo 2020 e ripercorrendo poi parte della tappa del Tour de France dello scorso anno. A quel punto, la voglia era quella di esportare questo format. Chiudere un autodromo per ospitare i ciclisti si sposa con il concept dell’evento».

Però non ci si ferma al circuito…

«Esatto, abbiamo pensato di abbinare al tracciato di Formula Uno un altro tratto di una corsa storica del ciclismo dei professionisti, la Coppa Agostoni. Abbiamo cercato di unire questi due aspetti ed è nata la quinta edizione. Potrete scegliere se girare soltanto nel circuito oppure cimentarvi nel giro di circa 60 chilometri, con 650 metri di dislivello (scaricate qui il percorso), con le salite simbolo della Agostoni, come l’attacco del Lissolo».

Ci sono tutti gli ingredienti per una pedalata in compagnia

«Sì, esatto. Perché, ribadiamolo, il Suzuki Bike Day non è una gara o una gran fondo. È un evento ciclistico per pedalare insieme, per stare bene, qualsiasi sia la vostra preparazione, in piena sicurezza. Così è nata l’idea di spostarci a Imola. Monza era una scelta quasi ovvia.

Ci saranno come al solito grandi campioni che parteciperanno?

«Oltre a Davide Cassani, che è un habitué e un nostro amico, parteciperanno i campioni della federazione triathlon, rugby e ghiaccio. E’ una festa da vivere insieme. Con un obiettivo ben preciso in mente. Anzi, due.

Quali?

«Il primo è ovviamente quello di divertirsi. Il secondo è quello di fare del bene. Perché tutto il ricavato viene devoluto a Dynamo Camp. Non solo ti diverti, ma fai anche beneficenza».

Com’è il trend delle iscrizioni?

«Molto buono, siamo in vantaggio rispetto allo scorso anno. Stiamo notando che dalla Lombardia si stanno attivando in tanti e non era scontato. Lasciavamo un terreno ormai consolidato per scommettere su un nuovo territorio e questo sta reagendo molto bene. Il circuito di Monza ha anche iniziato ad aprire ai ciclisti ed è una bellissima iniziativa. L’abbinata “circuito più percorso” è qualcosa di innovativo. Siamo molto contenti perché questo si tradurrà in una grande donazione per Dynamo Camp.

E in più, c’è la maglia…

«La gente deve essere felice e il Suzuki Bike Day deve essere un regalo per i ciclisti. La maglia fa la differenza in un evento, e in tanti la vogliono come ricordo. L’abbiamo realizzata insieme ad Alé ed è ispirata alla tuta utilizzata da Joan Mir, campione del mondo MotoGP nel 2020 proprio su una moto Suzuki. Erano due ruote differenti, ma sarà un modo per legare le due ruote a motore con quelle a pedali».

Per le iscrizioni e tutte le altre informazioni sul Suzuki Bike Day, cliccate qui. Quota standard di 15 euro fino al 31 maggio, poi 20 euro. Con 20 euro in più si può avere la maglia in regalo. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza.