Numeri da vertigini per la Alé Livigno, che entra per la prima volta a far parte del Prestigio di Cicloturismo. Dislivello totale di 4.300 metri, sei volte oltre quota 2000, Cima Coppi ai 2501 metri dell’Umbrailpass. Ospitata per il secondo anno nel cosiddetto Piccolo Tibet, dopo il trasferimento da Verona, dove si erano svolte le prime 17 edizioni, la Alé è in programma sabato 28 giugno. Due i percorsi, entrambi molto impegnativi. Il lungo si svolge sulla distanza di 166,8 chilometri, per il corto i chilometri sono 106,8 e il dislivello di 2.050 metri. Partenza da Livigno ed arrivo ai 2.385 metri del Mottolino, la località sciistica che nel 2024 vide l’arrivo della 15ª tappa del Giro d’Italia, vinta da dominatore dalla maglia rosa Tadej Pogacar.
I due percorsi si caratterizzato per la quasi totale assenza di tronconi pianeggianti. O si sale o si scende. Solo 3-4 chilometri di pianura nella zona di Valdidentro, all’imbocco della parte finale. Partenza ed arrivo sono logicamente a Livigno ma oltre due terzi del percorso si sviluppano in territorio elvetico. Dopo il via è subito salita. Dodici chilometri abbondanti al 4% (ultimi 3 al 7,5%) conducono alla Forcola di Livigno (m 2315), in prossimità della quale si trova il confine tra Italia e Svizzera. Una breve discesa precede l’imbocco dell’ultimo tratto della salita per il Passo del Bernina (m 2327), attraverso il quale si entra nell’Engadina.
Ha inizio il tratto più facile del tracciato. Quasi 50 chilometri in discesa, interrotta qua e là da brevissimi falsipiani, in un emozionante scenario alpino. La successiva ascesa del Pass dal Fuorn (Ofenpass, m 2148) avviene in due fasi. Non mancano i passaggi impegnativi, ma la scalata non risulta assolutamente proibitiva. Più ripida la discesa di quasi 14 chilometri che si conclude a Santa Maria Val Mustair.
È il momento di raccogliere energie per affrontare l’Umbrailpass (m 2501), alias Giogo di Santa Maria, sostanzialmente il “terzo versante” del Passo dello Stelvio. Tredici chilometri tosti e zigzaganti (i tornanti sono ben 34, pendenza media dell’8,7% e punte del 13%), per arrivare alla frontiera italo-elvetica, appena sotto lo Stelvio, che dista soli 4 chilometri, all’altezza della quarta Cantoniera, dove inizia la lunghissima picchiata verso la Valtellina. Sono 17 i chilometri di discesa che conducono alle porte di Bormio, dove si svolta a destra per risalire verso il Passo del Foscagno, quasi mille metri di dislivello ma distribuiti in 17 chilometri, 6,3% di pendenza media. È il quinto over 2000 della giornata.
Pochissimi minuti per scendere al Ponte del Rez, dove ha finalmente inizio la salita conclusiva. Breve ma impietosa. Fino al Passo d’Eira (m 2210) non ci sono pendenze elevatissime (media 6,4%), ma in corrispondenza del valico, quando si lascia la strada in discesa per Livigno, e s’imbocca la verticale del Mottolino la strada si impenna. Restano meno di 2 chilometri per raggiungere il traguardo della Alé Livigno. Ma lo scalone finale ha un dislivello di 175 metri. Pendenza media del 9,5% con due botte al 18%, l’ultima quando mancano 300 metri alla finish line.
Il percorso ridotto segue lo stesso itinerario del lungo fino a metà della salita del Pass dal Fuorn. Quando mancano 10 chilometri al valico svolta a destra ed imbocca l’angusto tunnel Munt la-Schera (3,5 km di lunghezza) attraverso il quale rientra in Italia. Qualche chilometro pianeggiante, poi il passaggio da Livigno centro ed infine l’arcigna ascesa del Mottolino.
La partenza è fissata alle ore 7 in via Rasia 999 ad Aquagranda (Livigno), mentre le premiazioni avverranno a partire dalle ore 13 a Livigno in Plaza Placheda (zona pasta party).
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