Dall’Italia all’Asia Centrale, un viaggio durato nove mesi per realizzare un sogno a lungo cullato: ecco il progetto “Bike Without Border” (qui il sito ufficiale). Un’impresa che Veronica Rizzoli, cicloviaggiatrice milanese del 1983, ha recentemente portato a termine, dimostrando la sua passione per le avventure su due ruote. Al suo fianco c’era Nala, una cagnolina meticcia di otto anni adottata quando era ancora cucciola, che l’ha seguita lungo 8.000 chilometri. Alternandosi tra il carrellino attaccato alla bici e lunghe corse su carrarecce e sentieri, le due inseparabili compagne hanno raggiunto la meta finale: il Kirghizistan.
Appassionata dei racconti di Colin Thubron e Tiziano Terzani, scrittori che hanno saputo raccontare l’anima profonda dell’Asia, Veronica ha appena concluso questa straordinaria avventura. Il viaggio l’ha portata verso l’Oriente, seguendo una rotta che permette di “pedalare per migliaia di chilometri senza dover ricorrere ad altri mezzi” e che è intrisa di un “enorme senso di mistero e di magia”.
A condividere i momenti salienti dell’esperienza è stata la stessa Veronica Rizzoli, attraverso i suoi post sui social.
«I mesi sono trascorsi velocemente, come i giorni. Ogni giorno di tragitto è stato un grande regalo di illimitata bellezza. Dopo la nostra bella penisola, siamo andate alla scoperta delle isole greche, poi la Turchia con la sua infinita Anatolia, la Georgia degli adorati khinkhali, l’Armenia con la vista più struggente sull’Ararat, la Russia con le sue regioni così diverse, la steppa del Kazakistan, le città dai minareti azzurri dell’Uzbekistan, il Pamir in Tagikistan e infine le yurte del Kirghizistan».
Il viaggio di Veronica e Nala è stato «Un’esperienza che ha coinvolto tutti i cinque sensi. Tatto, udito, gusto, olfatto, vista… I ghiacciai alabastro, i cieli indaco, i fiumi opale, la curcuma e la frutta ai mercati. E poi la paprika, la cannella e i tè disposti in grossi sacchi di iuta per completare l’essiccazione. La Babele di lingue, il nitrire dei cavalli, gli ululati degli sciacalli, il respiro pesante e affannato dell’orso».
Per Veronica Rizzoli, però, non si è trattato del primo viaggio impegnativo in bicicletta. Nel recente passato, aveva già attraversato i Balcani, la Spagna e la Turchia, sempre con Nala al suo fianco. Tuttavia, il primo capitolo di questa passione risale al 2010, quando, insieme al compagno Leonardo Corradini, esplorò il Sudest asiatico: Thailandia, Laos, Cambogia, Malesia e Indonesia. Anche stavolta, le due ruote sono state più di un semplice mezzo di trasporto. Sono diventate uno strumento per conoscere culture diverse e superare i confini, non solo geografici ma anche mentali e sociali.
«Ci aspettano ancora tante indimenticabili esperienze di vagabondaggio – racconta Veronica Rizzoli –. Ormai Nala ed io siamo in completa sintonia. Abbiamo imparato a conoscerci, ad adattarci l’una all’altra, assecondando le nostre esigenze e trovando un equilibrio stabile. A lei piace moltissimo viaggiare, incontrare altri cani, fare tronconi di strada con loro, ed è sicuramente affascinata dai mille odori che incontriamo lungo il percorso».
Viaggiare con un cane, tuttavia, richiede grande organizzazione. Oltre ai documenti necessari per attraversare le frontiere, è essenziale avere sempre una scorta di cibo per affrontare i tratti più isolati. Ma questi dettagli pratici non sono certo ostacoli insormontabili per Veronica e Nala, pronte a rimettersi in viaggio.
La prossima avventura? Veronica Rizzoli ha già in mente un progetto per il 2025. «Vorrei riprendere il raid lasciato in sospeso nell’Asia Centrale. Tornerei a recuperare la bici che ho lasciato in Asia e proseguirei il viaggio verso l’Estremo Oriente e il Giappone, attraversando la Cina, il Pakistan, il Nepal e altri Paesi». Un sogno che, come sempre, condividerà con la sua inseparabile compagna a quattro zampe.