Colnago Y1Rs: il nuovo volto dell’aerodinamica

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L’aerodinamica da molto tempo è un fattore cruciale nel mondo del ciclismo, e Colnago batte un colpo molto importante con questa nuovissima Y1Rs. Telaio e componenti dalle forme innovative, anche se non propriamente inedite, frutto di uno studio partito da lontano.

Ci sono voluti difatti tre anni pieni per lo sviluppo e la “messa su strada” di questa piattaforma, che ha visto i tecnici del brand lombardo collaborare a stretto contatto con il Politecnico di Milano e la Khalifa University di Abu Dhabi.

Tutto inizia con le nuove regole UCI

Punto di partenza sono state le modifiche del regolamento UCI su telai e componenti, andate incontro alle richieste aerodinamiche dei corridori e conseguentemente dei costruttori. E che non erano effettivamente più differibili. In particolare (semplificando al massimo) le sezioni possono andare oltre il rapporto 3:1, e il reggisella non ha più limitazioni riguardo il suo posizionamento sulla parte orizzontale.

Si è partiti da un concept, sostanzialmente un disegno, sviluppato poi in maniera scientifica e con elementi che la stessa Colnago aveva proposto anche in passato. Come il manubrio ad “ali di gabbiano” già presente (in acciaio) su un prototipo degli anni ’80, o ad esempio la forcella a baionetta. Forma che poi in parte ricorda un po’ anche un famoso modello del brand italiano C4, la Joker in carbonio della seconda parte degli anni ’80, o la KM40 di Kestrel, grossomodo coetanea.

Colnago
La zona posteriore del Colnago Y1Rs

Tre anni intensi di prove, dal 2022 ad oggi, che oltre al risultato in termini di prodotto stabiliscono un nuovo protocollo di lavoro tra sviluppo e analisi al computer, modelli in galleria del vento e fase prototipale. Modus operandi che poi si utilizzerà anche in futuro per altre bici Colnago. Vediamo per questa Y1Rs quali sono i punti salienti.

I punti di pressione

No, nessuna affinità con l’obiettivo dei micidiali colpi di Ken Il Guerriero, che non lasciava scampo ai suoi malcapitati avversari… I tecnici Colnago hanno affiancato i risultati dell’analisi CFD, lo studio dei flussi d’aria simulati al computer, con una misurazione reale della pressione su diversi punti del telaio una volta che il modello, stampato in 3D, veniva analizzato in galleria del vento.

I risultati reali possono differire infatti anche del 30 per cento rispetto ad una simulazione CFD. Ecco allora che su alcuni prototipi di Y1Rs si sono creati anche sino a 70 forellini, collegati poi a dei sensori che raccoglievano ed inviavano i dati da analizzare. Il confronto con quelli originari del CFD dava vita a nuovi modelli stampati in 3D. E con un margine di errore dimezzato rispetto a prima si è ottenuto un quadro molto più reale di quello che avviene realmente intorno alla bicicletta.

Dove per esempio è applicato tutto questo? Uno dei nodi gordiani della Y1Rs è ad esempio il tubo obliquo. Meglio carenato e vicino alla ruota anteriore, oppure più distante? Si è scelta una forma parzialmente sagomata, proprio grazie all’analisi della pressione che contestualmente convalida sia l’aspetto aerodinamico che anche quello della guidabilità. Pochi picchi di pressione infatti equivalgono a meno “spinte” sulla superficie del telaio, a tutto vantaggio della maneggevolezza.

A 50 orari si risparmiano 20 watt

La lettera Y nel nome non è casuale. Osservando bene la forma del telaio non si possono non notare appunto le due Y che si formano nella zona del reggisella. Tralasciando l’estetica, la soluzione di per sé serve a “ripulire” ancora meglio i flussi in uscita senza dover ricorrere ad una carenatura più consistente, come avverrebbe nel caso di un piantone tradizionale.

Andando a spulciare tra i tanti numeri che Colnago fornisce, due sono quelli che contano a livello aerodinamico. Notiamo infatti come la Y1Rs dia il suo meglio con un angolo di Yaw (il vettore risultante tra forza e angolazione del vento, e avanzamento del ciclista) di 12,5 gradi. E genericamente sia più efficiente (sempre a livello aerodinamico) del V4Rs di 20 watt, 395 contro 415 per andare a 50 chilometri orari, in una configurazione che prevede anche la presenza del “manichino” ciclista, i due portaborraccia ed una borraccia.

Uno dei risultati che ha contribuito di più in tal senso è la riduzione della superficie frontale. Quella dell’Y1Rs ammonta a 23.438 millimetri quadrati, contro i 28.698 del V4Rs, pari al 19 per cento in meno.

Questi numeri ci definiscono bene il perimetro entro il quale si muove questo Y1Rs. Tanto impiego di tempo, tanta tecnologia e studi molto approfonditi sono rivolti a dei miglioramenti apprezzabili da una certa velocità in poi. Un prodotto quindi pensato per professionisti e grandi agonisti, che dovrà poi però necessariamente confrontarsi sul mercato. Vedremo dopo con che allestimenti e prezzi. Intanto proseguiamo andando a scoprire due dettagli che destano grande curiosità.

Il reggisella del Colnago Y1Rs

Il reggisella fa parte di un sistema completo che, grazie alla sua forma, assorbe moltissime vibrazioni e rende la pedalata confortevole. Cosa tutt’altro che scontata su una bici aerodinamica, implementata dalla capacità di ospitare coperture da 32 millimetri di sezione. L’area, opportunamente rinforzata come è ovvio che sia, infatti garantisce una flessione assecondata proprio dalla sua sagoma.

Il reggisella esce in due versioni: con arretramento zero oppure di 15 millimetri, e va tagliato per poi consentire un range di aggiustamento di 15 millimetri circa. I quali in base alle valutazioni in casa Colnago sono più che sufficienti per garantire al ciclista di trovare l’altezza sella corretta. In ogni caso i possessori della Y1Rs potranno acquistare un cannotto di ricambio ad un prezzo vantaggioso.

Il manubrio della Colnago Y1Rs

Anche il CC.Y1 ad ali di gabbiano nasce per integrarsi al meglio con la zona anteriore. Area nella quale spicca la forcella con un gambo interno e una parte esterna che ruota insieme ai foderi, e va a coprire il tubo frontale sfruttando una struttura a doppia piastra.

La serie sterzo è di nuova concezione e totalmente a scomparsa, mentre il manubrio è fissato sul telaio tramite quattro viti innestate dall’alto. Degli spacer specifici che seguono l’andamento della zona superiore della zona sterzo consenteno poi correzioni in altezza sino a 2,5 centimetri.

Altra caratteristica principale del manubrio è poi la rigidità. Più 16 per cento rispetto ai principali competitor, e questo va a tutto vantaggio degli sprinter. Che possono contare, in definitiva, sia su di esso che su un telaio che è anche del 3,5 per cento più rigido rispetto al già performante V4Rs.

Lo sviluppo delle geometrie

Il Colnago Y1Rs si presenta in cinque misure, dove le uniche costanti sono la lunghezza complessiva della forcella (ma dove altri parametri cambiano) e il carro posteriore (408 millimetri). Sono state sviluppate in base a dei valori di avancorsa proposti dalla squadra UAE Team Emirates, per garantire la massima stabilità della bicicletta. Di seguito vi proponiamo le quote principali (in millimetri).

Misurasterzopiantonereachstackrakeavancorsapasso
XS70,8°75°3684955561974
S71,9°74,5°37752049,559,5976
M73°74°3865404557,5978
L73,5°73,7°39556542,557987
XL73,5°73°40459042,5571003

A cambiare è anche l’altezza del movimento centrale, che per le prime due è di 74 millimetri e per le altre scende a 72. Sono sostanzialmente delle quote abbastanza spinte per l’agonismo, come d’uopo per un mezzo di questo tipo dove il corridore cerca un assetto ribassato per andare più veloce nei tratti pianeggianti.

Per trovare la misura giusta l’utilizzatore potrà utilizzare uno specifico “tool” di Colnago, nel quale inserendo le “coordinate” di movimento centrale, punto di appoggio della sella e delle mani andrà poi a definire il proprio assetto, anche sfruttando le 10 combinazioni del manubrio integrato.

La questione peso

L’Y1Rs pesa, grezzo, 965 grammi al quale si devono aggiungere i 450 grammi della forcella per un totale del kit di 1.415 grammi. Valori sicuramente superiori al V4Rs che con 798 di telaio e 375 di forcella si ferma a 1.173 grammi. Quindi 242 grammi in più dell’attuale allrounder di casa Colnago. Andando a completare eventuali allestimenti, l’Y1Rs dà vita a mezzi completi di circa 7,5 chilogrammi.

Al netto di tutto è una bicicletta specifica per percorsi veloci, per sprinter e passisti e in tutti quei frangenti nei quali andare forte è ancor più cruciale. Soprattutto, rappresenta un balzo in avanti a livello di approccio progettuale, considerato il già citata protocollo di validazione delle analisi CFD.

Allestimenti e prezzi del Colnago Y1Rs

Un primissimo assaggio del Colnago Y1Rs le due squadre professionistiche ADQ femminile e Team Emirates maschile l’hanno avuto al ritiro di Benidorm, in Spagna. Arriverà sul mercato nell’aprile 2025 con il telaio proposto in tre colori. Le due livree delle formazioni professionistiche e quella personalizzata iridata per Tadej Pogacar.

C’è una versione con Campagnolo Super Record Wireless e ruote Campagnolo Bora Ultra WTO a 16.500 euro. Quindi tre versioni con lo Shimano Dura Ace Di2, dove a cambiare sono le ruote. Con le Enve SES 4.5 (in configurazione Team UAE) costa 16.200 euro, con le Shimano C50 15.000 euro, con le Vision Carbon 45 13.200 euro.

La batteria interna dello Shimano Dura Ace Di2 si posiziona sotto il portaborraccia del tubo obliquo. Esigenza derivante in primis dalla forma particolare del reggisella, ma che poi si rivela anche molto pratica. Dato che consente ogni tipo di manutenzione senza andare a toccare componenti relativi all’assetto.

Esiste infine anche una versione allestita con lo Sram Red AXS e ruote Vision Carbon 45 a 12.300 euro. Tutte le versioni sopraccitate propongono ovviamente il manubrio integrato Colnago CC.Y1. Eventualmente è acquistabile anche il kit telaio, a 6.710 euro.

Per informazioni: www.colnago.com