Come incide la posizione in sella sull’aerodinamica: ecco la variazione dei watt

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L’impatto aerodinamico gioca un ruolo cruciale nella performance ciclistica, specialmente quando si pedala a velocità elevate su terreni pianeggianti. In queste condizioni, il peso del ciclista e della bici ha un effetto ridotto, quasi trascurabile, sulla quantità di sforzo necessario per mantenere una certa velocità. Ciò che realmente determina lo sforzo richiesto è l’aerodinamica, ovvero la resistenza che l’aria oppone al movimento.

La posizione del corpo diventa quindi il fattore principale per determinare l’efficienza della pedalata. Adottare una posizione più raccolta e aerodinamica permette di ridurre drasticamente la potenza necessaria per mantenere la stessa velocità rispetto a una postura più eretta o aperta. A parità di velocità, anche piccoli cambiamenti nella postura, come la posizione delle braccia o l’inclinazione del busto, possono portare a differenze significative nei watt che un ciclista deve erogare. Dei test in galleria del vento hanno dimostrato che pedalando a 45 km/h con le braccia distese sulle leve del manubrio, un ciclista deve erogare circa 393 watt. Se invece piega le braccia e poggia le mani nella parte bassa del manubrio, la potenza richiesta diminuisce a circa 327 watt. Una posizione molto adottata dai professionisti, con le braccia piegate ma mantenendo le mani sulle leve, richiede circa 320 watt.

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La posizione più redditizia è quella con le mani sulle leve e l’avambraccio che poggia nella parte alta del manubrio

In aggiunta, anche la larghezza del manubrio può influenzare l’efficienza aerodinamica (ecco qui un nostro approfondimento in merito). Un manubrio più stretto, ad esempio, può ridurre la resistenza dell’aria, mentre un manubrio più largo potrebbe aumentare l’attrito e la potenza necessaria. Questo è particolarmente rilevante a velocità elevate, dove anche piccoli dettagli possono fare una grande differenza.

Sempre dai test in galleria del vento, è emerso che anche dettagli apparentemente marginali, come il contenuto delle tasche, possono influire sull’efficienza aerodinamica. Ad esempio, con le tasche vuote, sono necessari circa 327 watt per mantenere i 45 km/h, mentre con le tasche piene, la potenza richiesta scende leggermente a 325 watt.

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A differenza di quanto si pensi la presa bassa non è la migliore in termini aerodinamici, ma nel guidato e in discesa è la posizione più efficace

Ogni piccolo cambiamento nella posizione del corpo o nei dettagli dell’equipaggiamento può portare a riduzioni significative dello sforzo necessario per mantenere una determinata velocità. Ottimizzare questi aspetti non solo può migliorare l’efficienza durante la pedalata, ma può anche fare la differenza tra una buona prestazione e una eccellente. In competizione, dove ogni watt risparmiato può determinare il risultato finale, l’attenzione ai dettagli aerodinamici diventa essenziale per superare i propri limiti e ottenere il massimo dalle proprie capacità.