Coppia uccisa a Senigallia, Marco Scarponi: «Tutti coinvolti, nessuno assolto»

Sara Ragni e Marco Torcianti: si erano sposati lo scorso dicembre
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“Mi rivolgo a tutti, ma soprattutto agli adulti, di prendere seria coscienza che quando guidano un’automobile guidano un’arma e quindi hanno una grande responsabilità verso loro stessi, ma anche verso le altre persone. Basta poco per uccidere e soprattutto sulla strada non ci sono solo gli automobilisti, ma anche chi va in bici e a piedi. Quindi rallentare, non usare il cellulare, magari non prendere l’auto per brevi tragitti. Tutto contribuisce a salvare vite sulla strada. Siamo tutti coinvolti, nessuno assolto”. Ancora una volta Marco Scarponi interviene sul tema della sicurezza e della violenza stradale dopo la tragedia di Senigallia, in cui hanno perso la vita Sara Ragni, 36 anni, e suo marito Marco Torcianti, 47. Sara e Marco, sposati dallo scorso dicembre, erano tesserati come amatori/master al Velo Club Cicli Cingolani, e mercoledì mentre percorrevano con le loro bici la strada statale 16 Adriatica dopo Senigallia in direzione Ancona o forse Polverigi, dove risiedevano, sono stati investiti ed uccisi da un neopatentato alla guida di una Opel Corsa proveniente in senso contrario: il guidatore ha invaso la corsia opposta al senso di marcia di un’ampia strada statale.

Il Consiglio Regionale Marche FCI e i vertici della FCI, unitamente a tutto il movimento ciclistico, si stringono attorno ai familiari di Sara e Marco e dispongono un minuto di silenzio nelle manifestazioni ciclistiche di ogni livello in regione, in programma nei giorni 15-16-17-18 agosto. Un gesto di affetto doveroso, ma ci sentiamo di dire che il silenzio non basta più: e ci uniamo alle parole di Marco Scarponi e della fondazione intitolata a suo fratello Michele. Non si può andare avanti a piangere.