Tremare Senza Paura: 1000 km con il Parkinson. Lo straordinario viaggio di Paolo Muzi

Tremare Senza Paura
Locandina dell'iniziativa di Paolo Muzi "Tremare Senza Paura"
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“Tremare Senza Paura”. Questo è il motto di Paolo Muzi, classe ’61 che da giovane ha giocato a basket a livello dilettantistico, ma negli ultimi 10 anni si è dedicato alla mountain bike, correndo anche qualche corsa a livello amatoriali. Padre di 3 figli, sposato con Mirna Marabissi, ex schiacciatrice della nazionale di pallavolo negli anni ’80, con la quale ha anche vinto un bronzo agli europei. Il 21 luglio del 2017, però, a Paolo arriva la triste notizie: al romano viene diagnosticato il Parkinson. Dal quel giorno Paolo non si è arreso, ma si è dedicato all’attività fisica per cercare di contrastare la malattia.

Come nasce “Tremare Senza Paura”?

«L’iniziativa è nata un po’ per gioco, ma alla fine si è concretizzata in una pedalata di 1050 km dalla Svizzera a Roma. Io sono affetto dal Parkinson, una malattia neurodegenerativa incurabile. Giusto per citare alcuni casi noti, ne sono rimasti vittima anche Papa Wojtyła (Giovanni Paolo II), Cassius Clay e Michael J. Fox. Lo scorso anno, una volta andato in pensione, ho quindi deciso di fare un viaggio in bici per dimostrare che l’attività fisica è la miglior medicina contro questa malattia. Per prima cosa ho dovuto proporre la questione alla mia neurologa, per capirne la fattibilità. Lei però mi ha dato subito il consesso, dimostrandosi anche molto entusiasta dell’idea».

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Paolo Muzi con sua moglie Mirna Marabissi

A quel punto ha chiesto il patrocino di Limpe?

«Si. Limpe è la fondazione di ricerca, una delle più importanti che c’è in Italia, e mi hanno concesso questo patrocinio. Allora ho pian piano cominciato a lavorarci sopra. Per me questa è un’iniziativa importante e ritengo che se la notizia di questo mio viaggio arriva anche a un solo malato di Parkinson, per me sarà già un successo. Purtroppo in pochi sanno dell’importanza del movimento per una persona affetto dal Parkinson, nonostante sia ormai è riconosciuto a tutti i livelli. Qualche medico lo ritiene addirittura l’attività fisica alla stregua dei medicinali, ma in pochi ne comprendono realmente l’importanza. Purtroppo ancora oggi i medici, di solito, ti danno pasticche e medicine per curarti a livello farmacologico. Ma non ti dà nessun suggerimento e nessun consiglio per l’attività fisica, che invece è fondamentale. Quindi a più persone arriverà questo messaggio e maggiormente sarà raggiunto il mio obiettivo».

Come mai la scelta di questo percorso?

«Ovviamente c’è un significato dietro al tragitto. L’idea era di percorre la Francigena perché è una strada di pellegrinaggio che arriva fino a casa mia, in quanto io sono romano. Ho anche pensato di farla tutta da Canterbury a Roma, ma era eccessivamente lunga. Quindi ho optato per farne solo un pezzo. Ovviamente era fondamentale l’arrivo nella Capitale, per dargli un senso maggiore, oltre che mi sembrava illogico prendere un pezzo che non comprendesse la parte italiana della Francigena o che ne passasse solo per un tratto. Quindi ho deciso di farla dal confine svizzero e fino a Roma».

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Paolo Muzi in azione durante una gara amatoriale

L’obiettivo è quello di fare tutto il percorso in 20 tappe?

«Come massimo. Io punto a farlo anche in 17/18 giorni, ma dipenderà molto dal tempo. Ovviamente ci sarà un aggiornamento giornaliero sulla pagina Instagram di Tremare Senza Paura, dove verrà mostrata la partenza di ogni tappa e l’orario del giorno successivo. A breve sarà fatto anche un profilo Facebook. Le 20 tappe presenti sulla locandina comprendono un margine che mi sono tenuto, ma vorrei provare a farlo in meno giorni, anche per contenere le spese e i costi. Visto che la faccio totalmente in proprio».

Sarà una pedalata solitaria? Senza compagni di viaggio.

«Non proprio. Sicuramente parto da solo. Anche perché in questo anno mi sono allenato molto per questo e caratterialmente mi conosco. So che se mi metto una cosa in testa la faccio. Però c’è ovviamente l’invito per chi si vuole unire, anche solo per una singola tappa, a me fa solo piacere. Metterò tappe e orari sui social apposta, in modo che chi vorrà aggiungersi è il ben venuto. Soprattutto nelle frazione nel nord d’Italia sono sicuro che non sarò solo perché ho diversi amici ciclisti che sono sicuramente si aggiungeranno, anche solo per fare un pezzo un pezzo di strada insieme. Ovviamente sono cosciente del fatto che si tratta di una grande scommessa, ma sono pronto a vincerla. Ogni tanto è anche giusto azzardare nella vita».

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Paolo Muzi in allenamento con gli amici

Come si è organizzato?

«All’inizio pensavo di campeggiare, ma portandomi dietro la tenda rischierei di esagerare con il peso sulla bicicletta. Quindi opterò per muovermi per ostelli e case del pellegrino, che sono i più economici. Con me avrò il minimo indispensabile. La bici sarà una MTB biammortizzata Cannondale completamente in carbonio, che ho già attrezzato con un portapacchi anteriore e uno posteriore. Tutto sarà inserito in sacche nautiche, in modo tale che la pioggia non sia un problema. In più mi sto allenandomi da diversi mesi quasi tutti i giorni pedalando con pesi di 8/9 kg, in modo da abituarmi a quello che sarà il peso della bici in quei giorni. Ho già fatto i conti, pesato tutto e sono sicuro di riuscire a stare entro i 9 kg. Ovviamente mi porterò dietro un materassino per fare stretching. Per chi fa distanze così lunghe è fondamentale farlo prima di partire e dopo essersi fermati, ma non escludo di fare qualche esercizio anche a tappa in corso. Magari se mi sento stanco troppo mi fermo mi sdraio e faccio un po’ di stretching e poi riparto. La cosa fondamentale è non trascurare questo aspetto, sennò i muscoli si induriscono e salta tutto».

SCHEDA DI VIAGGIO

Il viaggio si sviluppa sul tratto della via Francigena che va dal Gran San Bernardo a Roma. Distanza di circa 1.050 km con un dislivello di 9.800 metri. Il fondo è principalmente sterrato e asfaltato. Le tappe dal sito della via Francigena sono 24, quelle previste dall’iniziativa, però sono dalle 15 alle 20. La variabile maggiore è quella metereologica. La partenza è prevista dalle 6.00 alle 7.00 del mattino, si pedala fino alle 13.00/14.00 e poi si trova la sistemazione per la notte.