Un restyling funzionale che propone comandi dalla forma innovativa, un sistema frenante potenziato e reso ancora più modulabile. In aggiunta a tanti altri piccoli upgrade posizionati qui e lì. Eccoci dunque, il nuovo Sram Red AXS è servito, ideale capofila di quella che è la piattaforma road per eccellenza del brand americano. Conosciamolo meglio, iniziando appunto dal nome.
Si chiama Sram Red AXS
Nella denominazione si perde definitivamente il suffisso eTap, che contraddistinse la primissima edizione del gruppo elettromeccanico di casa Sram, targata 2015. Adesso è il Red AXS, che eredita dalla precedente versione qualcosa come un bagaglio di 475 vittorie nelle corse professionistiche nel 2023. Ma anche soluzioni tecniche mutuate dai gruppi di gamma inferiore (come dal Force) e riproposte mediante l’utilizzo di materiali più preziosi, per non dire proprio eccelsi.
In fondo parliamo di una piattaforma nel senso stretto del termine, forte di un’estensione di rapporti che lo rende utilizzabile sino al gravel. In attesa che arrivi la variante XPLR, quella con sviluppi metrici cortissimi. Va detto che i nuovi componenti sono totalmente compatibili con tutto il 12 velocità road di Sram in commercio.
Ma prima ancora di tutto, il peso. A parità totale di elementi comparati, il Red AXS pesa 154 grammi in meno: siamo a 2.496 completo invece di 2.650. Guadagnati principalmente tra guarnitura (29), cambio (16) e soprattutto tra comandi al manubrio e pinze freno (ben 83). Che sono oggetto del nostro primo focus.
“Senza sforzo”
Il comando al manubrio è totalmente nuovo nella forma, grazie all’orientamento orizzontale del cilindro del sistema idraulico. Idea che di fatto ha permesso ai tecnici di Sram di poter ridisegnare totalmente la leva.
E’ più lunga, quindi con un fulcro di rotazione che si trova più in alto rispetto a prima e che lo rende maggiormente sensibile e quindi modulabile già a livello di semplice azione meccanica, per così dire.
“Effortless”, che tradotto significa “senza sforzo”, è l’aggettivo usato da Sram per descrivere l’azione di frenata, che realmente con un solo dito è attuabile in tutte le situazioni di marcia. Si parla di un 80 per cento in meno di forza da usare per azionare l’impianto dalla presa alta (dove l’efficienza della “leva meccanica” è minore), e di un 33 dalla presa bassa.
Il grande upgrade però è nel posizionamento del cilindro dell’impianto idraulico all’interno della leva. Non è più verticale ma orizzontale, e quindi risponde “direttamente” ai movimenti della leva, muovendosi sullo stesso asse.
Questo ha permesso anche di ridisegnare totalmente il comando al manubrio, rendendolo più basso a livello di ingombro ma garantendo una grande ergonomia che permette di essere utilizzato veramente da tutti i tipi di mani, contando su una superficie di appoggio ben congegnata.
Dall’esterno, e con una semplice brugola, si regola la distanza della leva stessa dal manubrio. Dall’interno, rimossa la copertura di gomma, si customizza l’ingaggio delle pastiglie sul disco in quattro differenti step. Così si ha un’idea di come i freni siano adattabili e personalizzabili al proprio stile.
A parità di diametro…
La pinza, alleggerita e realizzata in due pezzi (la più leggera mai prodotta dalla casa di Chicago), è un altro elemento migliorato di questo Sram Red AXS. Ma attenzione, perché qui c’è un concetto apparentemente marginale ma che a nostro avviso è fondamentale.
Rispetto alla precedente versione, i due pistoncini sono stati spostati e posizionati più in alto possibile, limitatamente ai vincoli costruttivi che li vedono (necessariamente) contenuti all’interno della pinza stessa. Cosa significa tutto ciò?
Con il punto di azione fissato più in alto, per quanto parliamo di meno di due millimetri, è come se si disponesse per certi versi di un rotore di diametro maggiore. Un aumento praticamente gratuito della potenza di frenata ottenuto sfruttando un concetto di fisica per certi versi elementare.
Ed a proposito di dischi, rispetto a quelli della precedente generazione, questo Paceline ha una superficie in acciaio con un trattamento speciale che lo rende ancor più liscio, dotato di finestre di raffreddamento incrementate e di uno spider interno in alluminio snellito. Viene realizzato da 140 e 160 millimetri di diametro.
Nuove combinazioni
Se i comandi e le pinze freno si può parlare di una nuova progettazione partendo praticamente da zero, per tutto il resto è il caso di parlare di restyling oltre che di introduzioni. Iniziamo dalla guarnitura, che tra bracci in composito e corone dimagrisce di 29 grammi e viene proposta in tre combinazioni standard (50-37, 48-35 e 46-33) e altre tre in aftermarket (52-39, 54-41 e 56-43). Le quali, visti i numeri, sembrano propriamente specifiche per impieghi agonistici.
Le lunghezze sono sei, la nuova 160 millimetri e da 165 a 175 con incrementi ogni 2,5 millimetri. Disponibili sia con misuratore di potenza Quarq integrato che senza, e anche in versione monocorona.
Le cassette pignoni sono quattro. Con tecnologia X-Dome e ricavate dal pieno, alle scale 10-28 e 10-33 già presenti nella gamma del vecchio Red si aggiungono la 10-30 e la 10-36, disponibili (così come la catena) anche in finitura Rainbow.
Così il nuovo Red copre sostanzialmente un range molto esteso di combinazioni, che arriva anche al 33/36. Si parte sempre e comunque dal 10, che dai dati raccolti dalla stessa Sram è una delle scelte più battute dai professionisti sia in discesa che in gruppo, in pianura, girato a bassa frequenza per recuperare.
Infine la catena, sempre Flat Top con piolino scavato, alleggerita di 13 grammi, e compatibile con tutti i gruppi a 12 velocità road.
Il sistema wireless dello Sram Red AXS
Se l’architettura elettronica è identica alle versioni precedenti, i comandi al manubrio presentano due pulsantini indipendenti sui lati, denominati “bonus buttons”. Per come sono posizionati, ci sono sembrati utilissimi per cambiare rapporto quando si tengono le mani in presa alta e con assetto aerodinamico, quando insomma spostare la mano diventa più complesso vista la posizione del polso. Peraltro sono programmabili tramite la App, che presenta anche un po’ di funzioni aggiuntive.
Snellito e alleggerito è il deragliatore anteriore, unico per tutte le combinazioni di corona e pignoni. Grazie al nuovo tool in plastica è ancor più facile da istallare (operazione che è consigliata da attuare prima di reinserire la catena).
Unico per tutte le versioni (e per cassette sino a 36 denti) anche il deragliatore posteriore, esteticamente migliorato con una rotellina più larga ed a cuscinetto ceramico. Scelta che incontra le tendenze attuali in ambito di trasmissione.
Dispone del sistema a frizione “fluida” Orbit a per mantenere il bilanciere saldo anche in caso di forti sconnessioni, non è però compatibile con le cassette 10-26 che peraltro non sono state confermate nella gamma di questa terza generazione del Red elettromeccanico. Mentre per uno Sram Red AXS in grado di lavorare con cassette superiori ai 36 denti occorrerà attendere una versione XPLR, che pare praticamente già annunciata…
Le mani al posto giusto
Il primissimo giudizio su questo Red lo si estrapola ancor prima di agganciare i pedali. Lo studio a livello ergonomico che c’è stato dietro i due comandi permette praticamente di settarli nella posizione che si vuole, con un ampio range di regolazioni. Ce n’è veramente per tutti: inclinati in alto, in basso, verso l’interno, con le leve distanti dal manubrio o attaccate. Sta a voi customizzare la presa.
Andiamo al resto. Magari silente e poco pubblicizzato, ma da parte di Sram c’è stato un grande lavoro di affinamento delle tolleranze tra gli organi della trasmissione, andando ad abbassare ulteriormente inevitabili scostamenti sotto sforzo. La catena, sensazione tutta nostra, ci ha dato l’impressione di scorrere molto velocemente e senza tentennamenti su tutta la cassetta, pur con il classico ingaggio “secco” che ha sempre contraddistinto le trasmissioni Sram sin dal loro esordio su strada. E la deragliata anteriore ci ha dato l’impressione di essere molto veloce, quasi veemente, oltre che estremamente precisa.
Ma il vero passo in avanti a nostro avviso sono stati i freni. Si ha la sensazione di disporre realmente di una percentuale a doppia cifra di potenza in più rispetto al vecchio Red o anche al Force. Facilmente modulabile dalla leva visto che questa garantisce un movimento più esteso nello spazio e quindi più “margine” di lavoro.
Ma per tutte le altre sensazioni di guida ed ulteriori dettagli, vi invitiamo a cliccare play sul video.
Per informazioni: www.sram.com, www.beltramitsa.it